Ultimo aggiornamento: 12 febbraio 2024
Un gruppo di esperti ha dato il via a un’iniziativa per ricordare l’importanza di un’oncologia che guardi al paziente prima che al profitto.
L’hanno definita “common sense oncology” (CSO), l’oncologia del buonsenso, e dovrebbe aiutare a rifocalizzare le priorità della cura oncologica attuale sulle necessità del paziente, sulle decisioni condivise e informate e sull’accesso ai trattamenti garantiti per tutti i malati.
Questa iniziativa è stata recentemente descritta sulle pagine della rivista Lancet Oncology ed è il frutto di un incontro svoltosi nella primavera del 2023 alla Queen’s University di Kingston, in Canada. All’incontro hanno partecipato oncologi, accademici e rappresentanti di associazioni di pazienti, con l’obiettivo di stabilire i principi fondamentali alla base di un movimento dell’oncologia del buonsenso incentrato sui pazienti.
Come spiegano gli autori dell’articolo, oggi l’oncologia sta vivendo un paradosso preoccupante: da un lato si assiste a un utilizzo eccessivo di terapie che portano minimi benefici in termini di sopravvivenza, dall’altro tante persone non hanno accesso a cure che potrebbero realmente cambiare in meglio la loro vita.
“Le ragioni alla base di questo paradosso sono molteplici” scrivono gli autori, tra i quali figura anche l’italiano Dario Trapani, ricercatore dell’Università degli studi di Milano e oncologo presso l’Istituto europeo di oncologia del capoluogo lombardo. “Uno di questi è il passaggio, avvenuto negli ultimi anni in molti Paesi del mondo, da una ricerca sostenuta prevalentemente con fondi pubblici a una finanziata dall’industria e che insegue interessi soprattutto di tipo commerciale.” Gli autori hanno anche ricordato che ciò ha portato a un sistema nel quale si privilegia la ricerca di nuove terapie rispetto a quella che potrebbe migliorare approcci chirurgici, radioterapici, palliativi e anche di prevenzione. Le nuove terapie sono senza dubbio importanti, ma altri interventi, tra cui quelli di prevenzione, potrebbero salvare la vita di un numero decisamente maggiore di persone in tutto il mondo.
In alcuni Paesi, spiegano gli esperti, la spesa annuale per i nuovi farmaci supera i 200.000 dollari per paziente e include anche terapie che non li aiutano a vivere più a lungo.
“Spesso ci troviamo di fronte alla mancanza di una comunicazione chiara sui rischi e i benefici associati a una determinata cura e ciò complica notevolmente la discussione e la ricerca di un equilibrio tra speranza e realtà nella presa in carico della malattia” aggiungono i ricercatori.
Tre sono i pilastri dell’oncologia del buonsenso:
L’articolo elenca alcuni principi guida dell’oncologia del buonsenso:
“Senza dubbio l’iniziativa dell’oncologia del buonsenso evolverà nel tempo, ma continueremo a lavorare perché la cura e l’innovazione in oncologia siano incentrate su risultati che contano per i pazienti piuttosto che su aspetti economici” concludono gli autori.
Agenzia Zoe