Ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2022
Tra le novità presentate all’ultimo congresso dell’American Society of Clinical Oncology spiccano i risultati di uno studio che sembrano dimostrare l’efficacia, in una determinata categoria di pazienti con tumore al seno metastatico, di un tipo di trattamento che fino a oggi era loro precluso a causa delle caratteristiche stesse del tumore.
Una “standing ovation” accompagnata da un lungo applauso. È così che il pubblico di esperti presente all’inizio di giugno 2022 al congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago ha accolto i risultati di DESTINY-Breast04, pubblicati sul New England Journal of Medicine e destinati a cambiare il modo di trattare il tumore della mammella metastatico con il trastuzumab deruxtecan. Si tratta di un farmaco citotossico coniugato a un anticorpo monoclonale mirato al recettore 2 del fattore di crescita epiteliale (HER2/neu). I dati presentati dimostrano che il farmaco, finora riservato alle pazienti HER2 positive con un elevato livello di recettori, è un’opzione efficace anche per le donne con un tumore che presenta un livello più basso di recettori HER2.
Rispetto alla chemioterapia, il trastuzumab deruxtecan ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione, cioè il numero di mesi o anni senza che la malattia si aggravi, e la sopravvivenza globale, cioè la durata della vita nelle donne trattate. Si delinea così una nuova sottocategoria del tumore, detta HER2-low (“basso”, ovvero con bassi livelli di espressione di questo recettore), della quale, secondo i risultati dello studio, fanno parte circa il 60 per cento delle pazienti il cui cancro al seno viene finora di norma classificato come negativo per HER2 e per le quali c’è ora una cura efficace.
Per i tumori con elevata espressione del recettore (HER2-positivi) esistono già particolari farmaci che sfruttano proprio la presenza di tali recettori sulle cellule tumorali. Questi medicinali si sono rilevati però poco efficaci nei tumori con pochi HER2, che finora venivano quindi trattati alla stregua dei tumori che non esprimono il recettore. I risultati di questo studio potrebbero però cambiare il modo di affrontare questa insidiosa malattia nella pratica clinica.
Lo studio DESTINY-Breast04 ha coinvolto 557 pazienti con tumore al seno metastatico HER2-low, la maggior parte positivi ai recettori ormonali, che avevano già ricevuto in precedenza al massimo due linee di chemioterapia. Le partecipanti sono state trattate con un agente chemioterapico scelto dai medici oppure con trastuzumab deruxtecan. Non si tratta di un nuovo farmaco, poiché è già approvato per il trattamento delle pazienti con tumore metastatico HER2 positivo. La novità è che si è rivelato capace di colpire anche le cellule tumorali che esprimono meno HER2.
Nelle pazienti positive ai recettori ormonali, con questo trattamento la sopravvivenza libera da progressione era pressoché raddoppiata, arrivando a 10,1 mesi, mentre si fermava a circa 5,1 con la chemioterapia standard. Si è notato un notevole aumento anche nella sopravvivenza globale, pari a 23,9 mesi con il trastuzumab deruxtecan rispetto ai 17,5 mesi con la chemioterapia.
Agenzia Zoe