I cartografi del cancro

Ultimo aggiornamento: 23 gennaio 2020

I cartografi del cancro

Nel febbraio di questo anno la Commissione europea ha lanciato ECIS (European Cancer Information System), una piattaforma informatica che dovrebbe integrare i dati provenienti dai diversi registri tumori disponibili nel continente. Un registro tumori è un database che raccoglie informazioni su tutti coloro che si ammalano di cancro in una determinata area geografica. Ne esistono di nazionali e di locali, e in Italia sono coordinati da AIRTUM, l’Associazione italiana registri tumori.

A regime, ECIS dovrebbe raccogliere informazioni provenienti da 150 diversi registri, da 25 Paesi dell’Unione europea e da 7 confinanti. Saranno circa 35 milioni i casi di cancro censiti dalla piattaforma, che consentirà di fare nuove e più approfondite analisi sui fattori di rischio, le cause e le cure del cancro. Si potrà anche avere uno sguardo europeo sull’efficacia dei sistemi di assistenza, paragonando i dati di sopravvivenza nei diversi Paesi.

Collaborazioni internazionali

Collaborazioni internazionali

Alla piattaforma collaborerà anche lo IARC di Lione (l’Agenzia per la ricerca sul cancro che fa capo all’Organizzazione mondiale della sanità), oltre ai network che raggruppano i registri tumori europei e internazionali. Uno sforzo ingente, che darà luce al lavoro degli epidemiologi, il cui lavoro assume un ruolo centrale: senza di loro, e senza i dati che elaborano, sarebbe molto più difficile sapere se un’abitudine di vita salutare o uno screening sono davvero in grado di salvare vite umane, se una cura è stata davvero efficace o se l’organizzazione sanitaria di un Paese è più efficiente di quella di un altro, in termini tanto di risultati quanto di costi.

I registri tumore sono essenziali anche per condurre studi su gruppi particolari di pazienti, come i bambini o coloro che sono colpiti da malattie rare.

Come gli antichi cartografi, così gli epidemiologi tracciano i profili del cancro e le rotte apparentemente più efficaci per prevenirlo o sconfiggerlo.

E se in Europa occidentale la qualità dei dati raccolti è buona e i registri sono sempre più diffusi, non si può dire lo stesso per i Paesi dell’Est, dove mancano i dati e dove i medici affrontano l’aumento dei casi di cancro senza una vera guida statistica. Un grande registro europeo dovrebbe aiutare soprattutto queste nuove realtà ad allinearsi ai parametri qualitativi dei Paesi più ricchi.