La realtà virtuale può alleviare il dolore nei pazienti oncologici?

Ultimo aggiornamento: 21 novembre 2024

La realtà virtuale può alleviare il dolore nei pazienti oncologici?

La nuova tecnologia potrebbe aiutare ad alleviare il dolore nelle persone con un cancro ricoverate in ospedale.

 

I risultati di uno studio, pubblicati di recente sulla rivista Cancer, hanno dimostrato che una breve immersione in un ambiente di realtà virtuale potrebbe ridurre significativamente il dolore in pazienti oncologici ricoverati. Durante l’esperimento, una sessione di soli 10 minuti è stata sufficiente a ottenere l’effetto ed è stata “ben tollerata dai partecipanti, molti dei quali hanno espresso il desiderio di ripetere l’esperienza”.

Tradizionalmente, il trattamento del dolore in ambito oncologico si focalizza sull’uso di farmaci analgesici, inclusi gli oppioidi. Tuttavia, le linee guida di numerose società scientifiche raccomandano anche approcci non farmacologici. Gli autori dell’articolo hanno spiegato così il senso e gli obiettivi della loro ricerca: “La realtà virtuale è una tecnologia in rapido sviluppo che immerge temporaneamente i soggetti in un ambiente calmo e piacevole, fornendo distrazione dal dolore e diminuendo la sensazione di dolore”. Questa tecnologia sembra influenzare la sensazione di dolore “riducendo il livello di attenzione agli stimoli dolorosi e sopprimendo così la trasmissione delle sensazioni dolorose alla corteccia cerebrale”.

L'esperimento

Lo studio ha coinvolto 128 pazienti di età compresa tra i 25 e gli 86 anni, tutti ricoverati in un ospedale di Washington, negli Stati Uniti. Questi pazienti soffrivano di dolori di intensità da moderata a grave, collegati alla loro malattia o alle terapie in corso. La maggior parte di loro era già in trattamento con farmaci oppioidi. I pazienti sono stati divisi in due gruppi: un gruppo ha sperimentato una sessione di realtà virtuale con scenari di boschi o spiagge arricchiti dai suoni della natura, come il cinguettio degli uccelli e il fruscio delle onde; l’altro gruppo ha ricevuto una terapia di distrazione che prevedeva di guardare immagini della natura su un tablet, accompagnate da musica di sottofondo.

I risultati sono stati superiori alle attese: al termine dell’esperienza tutti i pazienti hanno riportato una diminuzione del dolore, che è però risultata molto maggiore nei partecipanti che hanno utilizzato la realtà virtuale, un effetto che si è mantenuto anche dopo 24 ore.

Questi risultati, pur promettenti, hanno qualche limite. Il campione di pazienti è molto piccolo e i risultati sono basati sulle dichiarazioni soggettive dei pazienti e non sulla misurazione di parametri oggettivi, uguali per tutti. Inoltre tutti i pazienti stavano già ricevendo analgesici oppiacei. Sono perciò necessarie ulteriori indagini sull’efficacia di queste tecniche in campioni più grandi di pazienti, anche di altri centri e tra malati non ospedalizzati. Occorre infatti validare i dati ottenuti e determinare il “dosaggio” ottimale, ossia quanti minuti occorre trascorrere nell’ambiente virtuale. Inoltre, si dovrà stabilire l’efficacia dell’uso ripetuto nel tempo e il possibile impatto sulla gestione farmacologica del dolore.

Referenze

  • Agenzia Zoe

    Agenzia di informazione medica e scientifica