Ultimo aggiornamento: 10 giugno 2021
Dall’analisi di registri tumori svedesi, alcuni ricercatori dell’Harvard T. H. Chan School of Public Health hanno calcolato il livello di rischio nei figli e nei fratelli di persone che avevano avuto polipi al colon o tumori del colon-retto, suggerendo che alcuni di questi potrebbero trarre beneficio da screening precoci.
I fratelli e i figli di persone con polipi al colon-retto hanno un rischio più alto di ammalarsi di cancro colorettale (CRC), soprattutto quando i polipi sono stati diagnosticati in più di un parente di primo grado e/o prima dei 60 anni di età. È quanto è emerso da un recente studio i cui risultati sono stati pubblicati sul British Medical Journal. L’aumento del rischio di ammalarsi, in base ai dati, riguarda soprattutto le forme a insorgenza precoce diagnosticate prima dei 50 anni.
“I nostri risultati suggeriscono che, per meglio prevenire il cancro del colon-retto a insorgenza precoce, dovrebbero anticipare l’inizio dello screening i parenti di primo grado di individui con polipi, ma soprattutto quelli con più di un familiare colpito dal tumore, e con un anticipo ancora maggiore se tali familiari erano giovani al momento della diagnosi” scrivono Mingyang Song, dell’Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston, e collaboratori a conclusione dell’articolo.
Nello studio sono stati analizzati diversi registri tumori svedesi in cui si trovano informazioni sulle biopsie gastrointestinali eseguite in Svezia. Il campione includeva 68.060 pazienti con CRC e 333.753 individui sani (controlli) abbinati secondo diversi parametri, tra cui l’età. L’8,4 per cento delle persone con CRC e il 5,7 per cento dei controlli aveva almeno un parente di primo grado (genitori o fratelli) a cui era stato diagnosticato un polipo colorettale.
I ricercatori hanno scoperto che le persone con almeno un parente con polipi avevano, rispetto a quelle senza storia familiare di polipi, un maggior rischio di ammalarsi di CRC (62 per cento). L’associazione tra storia familiare di polipi e rischio di CRC cresce con il numero di parenti affetti da polipi e inversamente all’età al momento della diagnosi. Inoltre, se oltre ai polipi in famiglia ci sono stati anche casi di vero e proprio cancro del colon-retto, il rischio aumenta ancora di più.
In sostanza, le persone con due o più parenti di primo grado con polipi ma senza casi di cancro al colon-retto in famiglia hanno un rischio leggermente più alto rispetto a quello delle persone con un caso di cancro al colon-retto in famiglia ma senza polipi, mentre le persone con due o più parenti sia con polipi sia con cancro al colon-retto hanno un rischio di 5 volte superiore di ammalarsi e di oltre 16 volte di incorrere in una forma di CRC a insorgenza precoce rispetto agli individui senza parenti con polipi o CRC. “Questi risultati forniscono prove solide dell’impatto della storia familiare di polipi sul rischio di carcinoma del colon-retto e hanno importanti implicazioni per lo screening” commentano i ricercatori. Per gli autori, infatti, le persone con almeno due parenti di primo grado con polipi o con un solo parente che ha ricevuto la diagnosi di questo tumore in giovane età potrebbero trarre beneficio da screening precoci.
Agenzia Zoe