Ultimo aggiornamento: 23 gennaio 2020
Gli studi condotti su siti che consentono ai pazienti di dare giudizi sugli ospedali dimostrano che se c'è un controllo a monte (del sistema sanitario, per esempio) le indicazioni sono attendibili. Attenzione però a iniziative commerciali e pubblicità nas
Scegliere il medico o l'ospedale cui rivolgersi per curarsi è da sempre un'impresa complicata. A chi chiedere un parere? Di chi ci si può fidare? E soprattutto: l'esperienza positiva o negativa vissuta da qualcun altro fornisce davvero utili indicazioni sulla qualità dell'assistenza che potremmo ricevere?
L'ospedale e il centro di ricerca e cura all'avanguardia non sono giudicabili come un ristorante o come un albergo a tre, quattro o cinque stelle: tuttavia, nell'era dei social network sono sempre più numerosi i progetti, anche in Italia, che intendono applicare in ambito sanitario il meccanismo delle recensioni degli utenti. Il modello è rappresentato da siti di enorme successo come Tripadvisor, molto apprezzati proprio per la quantità e la varietà delle recensioni informali e spontanee dell'utente qualunque, ma curiosamente tali iniziative hanno basi scientifiche abbastanza solide.
Diversi studi hanno infatti osservato una discreta correlazione tra il giudizio di gradimento espresso dai semplici cittadini che hanno avuto un contatto con la struttura sanitaria nella veste di paziente o di familiare e alcuni parametri clinici molto significativi come, per esempio, il tasso di mortalità e il numero di infezioni contratte in ospedale.
"La corrispondenza tra i voti ricevuti online e le altre misure è tutt'altro che perfetta" spiega Felix Greaves, della Scuola di sanità pubblica dell'Imperial College di Londra, che ha condotto uno studio approfondito sul pionieristico progetto NHS Choices, avviato alcuni anni fa dal servizio sanitario britannico proprio per raccogliere le recensioni dei pazienti. "È possibile che singoli ospedali abbiano dagli utenti valutazioni molto positive pur avendo elevati tassi di mortalità, o viceversa; tuttavia la tendenza generale mostra che, quando un ospedale ottiene buoni risultati sul piano clinico, anche i pazienti tendono a dare voti elevati e viceversa". In particolare, i ricercatori hanno osservato questa corrispondenza anche per quanto riguarda i giudizi sulla pulizia della struttura e il numero di infezioni ospedaliere: "Gli argomenti a favore dell'uso delle valutazioni raccolte online dai pazienti includono il fatto che i medici possono essere inadeguati a giudicare l'esperienza vissuta dai loro pazienti, che il feedback modifica il comportamento del medico e che le persone usano comunque Internet per esprimere le proprie opinioni, per cui può avere senso raccogliere queste informazioni in un formato utile" spiega Greaves nello studio pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine, che ha esaminato circa 10.000 recensioni di cittadini confrontandole con i dati su mortalità e infezioni raccolti dai tecnici. "Gli argomenti contro l'uso di questi dati comprendono il cosiddetto "bias di selezione" (per cui c'è il rischio che solo chi ha avuto un'esperienza in qualche misura eccezionale, in positivo o in negativo, si prenda la briga di lasciare un commento), la mancanza di dati significativi sulla qualità tecnica dell'assistenza sanitaria fornita e il rischio di guastare il rapporto tra medico e paziente".
Mettere online un sito di recensioni di ospedali non è insomma uno strumento perfetto né privo di rischi, ma può fornire elementi utili a tutti, professionisti e cittadini: è con questo obiettivo che il Ministero della salute italiano ha lanciato un paio di anni fa il sito DoveSalute (www.dovesalute.gov.it), che al momento consente di giudicare solo gli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico (IRCCS), cioè ospedali che hanno una particolare organizzazione, fortemente orientata alla ricerca scientifica. Per limitare il rischio di recensioni lasciate a cuor leggero (o completamente fraudolente come quelle che sempre più spesso generano accese polemiche proprio sui siti di hotel e ristoranti), il progetto richiede che ogni segnalazione sia firmata con nome, cognome e indirizzo di posta elettronica, e sia accompagnata dall'indicazione del mese e anno in cui il recensore si è recato presso l'ospedale che sta giudicando.
Altri progetti in apparenza simili non offrono altrettante garanzie di serietà, anche perché spesso vivono dei proventi delle inserzioni pubblicitarie, dei canoni di abbonamento fatti pagare a medici e strutture sanitarie o, addirittura, ricevono una percentuale su ciascuna prestazione sanitaria "venduta" attraverso il sito: per questo le indicazioni che forniscono meritano di essere prese con le pinze. Il rischio - che non si corre quando le informazioni sono vagliate dagli esperti del Ministero della salute, che operano nell'interesse del cittadino - è quello di ricevere informazioni non molto obiettive e neutrali, se non addirittura inserzioni pubblicitarie più o meno mascherate.
È partito da oltre due anni, ma il progetto DoveSalute (www.dovesalute.gov.it) del Ministero della salute non ha ancora concluso la fase di avvio. A gennaio le strutture censite in tutta Italia erano 65, collegate a 44 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), vigilati direttamente dal Ministero. Di ogni ospedale - quelli associati alla parola-chiave "oncologia" finora sono appena 23 - il sito fornisce tutti i recapiti e una descrizione dei servizi, accompagnati dal giudizio degli utenti. Come per gli alberghi, è disponibile un voto da una a cinque stelle, frutto della media di dieci diversi giudizi su altrettanti aspetti: pulizia, rispetto della privacy, da consigliare a parenti e amici, qualità dei pasti, gestione delle visite dei parenti, disponibilità e gentilezza del personale medico, disponibilità e gentilezza del personale non medico, chiarezza delle informazioni mediche ricevute, chiarezza delle informazioni amministrative e organizzative e, infine, qualità dell'ospitalità e della struttura. La classifica - determinata per il momento da poche centinaia di valutazioni - vede ai primi tre posti l'Istituto pediatrico Gaslini di Genova, il Centro di riferimento oncologico di Aviano e l'Istituto nazionale tumori di Milano, tutti molto vicini alle cinque stelle piene. In coda, staccato, figura invece l'Istituto dermopatico dell'Immacolata di Roma, con una media di poco superiore alle due stelle.
Fabio Turone