Ultimo aggiornamento: 4 marzo 2021
È dimostrato che la cosiddetta aspirinetta, o cardioaspirina, possa ridurre il rischio di sviluppare tumori gastro-intestinali, ma un nuovo studio dimostra che l’efficacia dipende anche da quando si inizia il trattamento.
Le persone con più di 70 anni che assumono quotidianamente una compressa di aspirinetta o cardioaspirina (una bassa dose, di 100 mg, di acido acetilsalicilico, lo stesso principio attivo dell’aspirina) hanno un rischio di andare incontro a un tumore del colon-retto più basso dei coetanei che non assumono questo farmaco antinfiammatorio, ma solo se il trattamento è iniziato prima del settantesimo compleanno. La scoperta è di un gruppo di ricercatori del Massachusetts General Hospital e dell’Università di Harvard, che ha preso in esame la storia di quasi 95.000 soggetti monitorati per circa 35 anni.
Le prove a favore di un effetto protettivo dell’aspirinetta contro alcuni tipi di tumori in cui l’infiammazione ha un ruolo importante sono ormai numerose. Nel caso dei tumori che colpiscono il colon e il retto, diversi studi hanno dimostrato l’efficacia dell’aspirinetta nella fascia di età 50-70 anni. La nuova ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista JAMA Oncology, ha dimostrato che questo effetto si verifica anche nelle persone con più di 70 anni: in questa categoria di soggetti, il trattamento riduce del 20 per cento circa il rischio di sviluppare un tumore del colon-retto. Dall’analisi dei dati, tuttavia, emerge che il tempo in cui la terapia è iniziata è cruciale: l’incidenza osservata di tumori del colon-retto è infatti risultata uguale tra gli anziani che non assumono aspirinetta e quelli che hanno iniziato ad assumerla dopo i 70 anni.
Tutte le persone di mezza età dovrebbero quindi iniziare ad assumere aspirinetta ogni giorno, prima che diventi troppo tardi? La risposta è no. Oggi la cura regolare con aspirinetta è raccomandata per la prevenzione delle malattie cardiovascolari in soggetti a rischio. Per quanto riguarda la prevenzione primaria dei tumori bisogna calcolare attentamente il rapporto tra rischi e benefici. L’aspirinetta non è un farmaco innocuo e può provocare pericolose emorragie. Uno studio recente ha però dimostrato che l’aspirinetta ha un effetto protettivo contro il cancro nei soggetti con la sindrome di Lynch, una malattia ereditaria che predispone ai tumori dell’intestino. È indispensabile quindi, prima di assumere il farmaco, chiedere al proprio medico di valutare se ci siano fattori di rischio individuali che ne giustifichino l’uso. Gli autori concludono così il loro articolo: “I nostri risultati suggeriscono che iniziare ad assumere aspirinetta in età avanzata con il solo scopo di prevenire i tumori del colon-retto è una scelta da scoraggiare; tuttavia, i dati sostengono la raccomandazione di continuare a usare l’aspirinetta se il trattamento è iniziato quando si era più giovani”.
Agenzia Zoe