Ultimo aggiornamento: 23 gennaio 2020
I benefici dell’attività fisica svolta nel corso del trattamento sull’umore e su sintomi come l’ansia sono validi anche per le persone meno giovani e sono utili per affrontare meglio la cura
Un programma di attività fisica mirato può aiutare a ridurre l’impatto negativo che la chemioterapia può avere sull’umore e sul benessere sociale delle persone, anche di quelle non più giovanissime. In molti pazienti anziani la chemioterapia, pur efficace dal punto di vista clinico, può portare con sé effetti negativi sull’umore e la salute psichica, aumentando per esempio l’ansia” spiegano sul Journal of American Geriatric Society i ricercatori guidati da Kah Poh Loh dello University of Rochester Medical Center, negli Stati Uniti.
“Alcuni dei farmaci che aiutano a combattere questi sintomi negativi non sono adatti ai pazienti anziani, in cui si verificano la maggior parte dei casi di tumore, ed è quindi importante trovare soluzioni alternative al problema” aggiungono gli autori. Studi precedenti hanno dimostrato l’efficacia dell’esercizio fisico nell’alleviare ansia e cattivo umore, ma tali ricerche avevano coinvolto pochissimi pazienti sopra i 60 anni. Nel nuovo lavoro dei ricercatori statunitensi sono stati coinvolti 252 pazienti con età media pari a 67 anni che dovevano affrontare la chemioterapia. Nel 77 per cento dei casi il tumore era mammario e i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi fin dall’inizio della chemio. Per le prime sei settimane un gruppo ha ricevuto solo le cure standard, mentre l’altro si è cimentato anche in un programma di esercizi specifici da eseguire a casa. Tale programma prevedeva camminate di intensità bassa-moderata, con durata e resistenza da aumentare progressivamente.
“I dati dimostrano che l’esercizio può fare la differenza in questi casi” affermano gli autori, dal momento che le persone che hanno seguito il programma di attività fisica hanno mostrato miglioramenti rispetto all'ansia, all’umore e anche al benessere sociale ed emotivo in confronto agli altri partecipanti. “I risultati sono stati più significativi in chi partiva da una situazione peggiore e con sintomi più forti” concludono gli esperti. Ulteriori studi sono necessari per confermare i dati e stabilire i programmi di esercizio più adatti ai singoli casi.
Agenzia Zoe