Ultimo aggiornamento: 23 maggio 2022
Sulla piattaforma video si trovano tante informazioni su questo tipo di tumore, ma il materiale pubblicato online può essere considerato attendibile?
Immediati e spesso accattivanti, i video pubblicati online hanno molta presa soprattutto sul pubblico giovane che cerca notizie sugli argomenti più disparati, inclusa la salute. Ogni giorno vengono visualizzate più di un miliardo di ore di materiale video pubblicato su YouTube. Un gruppo di ricercatori dell’Università Federico II di Napoli ha però visionato il materiale sul tumore del testicolo reso disponibile su questa piattaforma e mette in guardia sulla sua qualità.
I ricercatori napoletani hanno adottato un approccio rigoroso. Innanzitutto, hanno effettuato una ricerca usando come parola chiave “tumore testicolare” e “tumore del testicolo” e selezionato i primi 150 video che apparivano in elenco. Hanno quindi scartato quelli eccessivamente lunghi o in lingue diverse dall’inglese. I 121 video rimasti sono stati analizzati uno a uno, con strumenti già disponibili o creati appositamente per valutare quanto le informazioni presentate fossero comprensibili, rilevanti e affidabili.
Gli strumenti di valutazione utilizzati consistono in schemi di domande e risposte in cui a ogni risposta corrisponde un punteggio: si arriva quindi a un risultato anche numerico che permette di fare confronti oggettivi e di stabilire una media.
I ricercatori hanno così appurato che in genere i video sul tumore del testicolo avevano una comprensibilità pari a 6 su una scala da 1 a 10. Alcuni argomenti spesso non erano trattati o lo erano in modo inadeguato, specialmente l’autopalpazione dei testicoli, una semplice procedura che permette di individuare la presenza di noduli. Le informazioni relative agli effetti del cancro sulla fertilità erano particolarmente fuorvianti. Un solo argomento era presentato meglio degli altri: le descrizioni delle cure disponibili per il tumore del testicolo erano generalmente affidabili.
“La qualità complessiva dei contenuti sul tumore testicolare pubblicati su YouTube è sfortunatamente insoddisfacente” concludono gli autori della ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista International Journal of Urology. “A oggi YouTube non può essere raccomandato come una fonte affidabile di informazioni su questa patologia.”
Le cose potrebbero però migliorare nel futuro. I ricercatori hanno infatti osservato che in anni più recenti è aumentato il numero di video pubblicati da fondazioni, ospedali e centri di ricerca che sono mediamente molto più comprensibili e affidabili, si basano sulle evidenze scientifiche e propongono quindi materiale veramente utile.
Agenzia ZOE