Ultimo aggiornamento: 27 dicembre 2021
I risultati di uno studio inglese consolidano le prove a favore del vaccino contro il papillomavirus umano per prevenire l’insorgenza del carcinoma della cervice e confermano che l’età migliore per la vaccinazione è intorno ai 12 anni.
L’incidenza del tumore della cervice uterina è dell’87 per cento più bassa nelle donne che sono state vaccinate contro il papillomavirus umano (HPV) all’età di 12-13 anni rispetto a quella registrata tra le donne non vaccinate. L’ultima (in ordine di tempo) dimostrazione del fatto che la prevenzione dell’infezione da HPV previene il cancro della cervice viene da uno studio realizzato in Gran Bretagna, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista The Lancet. Molti studi avevano già mostrato che il vaccino è efficace nell’evitare l’infezione, ma le prove dirette dell’impatto della vaccinazione sul numero di casi di cancro erano ancora limitate.
Gli autori dello studio hanno preso in esame le diagnosi di tumore della cervice uterina registrate in Inghilterra tra il 2006 e il 2019. Le donne incluse nell’analisi sono state suddivise in sette gruppi in base alla loro età alla fine del 2019. In Gran Bretagna è stata introdotta nel 2008 la vaccinazione contro l’HPV mediante vaccino bivalente (che protegge dai due ceppi di HPV con maggiore attività oncogena, HPV16 e HPV18). L’invito per questa vaccinazione è stato rivolto a ragazze di 12-13 anni, tramite le loro famiglie. Tuttavia inizialmente la campagna vaccinale era stata estesa a tutte le ragazze della fascia di età 12-18 anni. Di conseguenza, le donne che appartenevano a tre dei sette gruppi considerati nello studio potevano essere state vaccinate contro l’HPV all’età di 12-13 anni, 14-16 anni e 16-18 anni.
Gli autori della ricerca hanno calcolato che il tasso di incidenza del tumore della cervice uterina si riduceva dell’87 per cento tra le donne a cui la vaccinazione era stata proposta a 12-13 anni, del 62 per cento tra le donne a cui era stata offerta a 14-16 anni e del 34 per cento tra le donne che avevano 16-18 anni all’epoca della convocazione. Le stime indicano che, grazie all’introduzione della vaccinazione, in Inghilterra nel 2019 si sono verificati 450 casi di tumore della cervice in meno rispetto a quanto atteso nell’epoca pre-vaccino. Sono inoltre diminuiti di 17.000 unità i casi di lesioni preneoplastiche gravi (CIN3), lesioni che nel tempo possono evolvere in carcinoma.
Come atteso, i risultati più eclatanti riguardano le donne che avevano 12-13 anni all’avvio della campagna vaccinale: il momento ideale per questa vaccinazione è infatti prima dell’inizio dell’attività sessuale, quando sono basse le probabilità di avere già incontrato il virus. Per questo motivo, in Italia il vaccino contro l’HPV è offerto gratuitamente a tutti i ragazzi e le ragazze di 11-12 anni. Gli autori dell’articolo auspicano che i loro dati incoraggino chi può sottoporsi e sottoporre i propri figli alla vaccinazione a farlo, per proteggere se stessi e loro sia dal tumore della cervice uterina, della vulva e della vagina, sia da altri tipi di tumori che possono colpire anche individui di sesso maschile, come quelli del pene, dell'ano e dell'orofaringe.
Agenzia ZOE