Ultimo aggiornamento: 22 novembre 2024
Difendere i più piccoli dalle interferenze dell’industria del tabacco è il tema del World No Tobacco day 2024.
Colorati, profumati, dall’apparenza innocua: sono così i prodotti che l’industria del tabacco promuove con un marketing multimilionario tra i giovanissimi. L’evidente obiettivo è creare nuove generazioni di consumatori che dovranno fare i conti con gli effetti dannosi delle sostanze contenute e con la dipendenza provocata da alcune di esse. A puntare il dito contro le strategie messe in atto dai colossi del settore è l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Infatti, il tema scelto per la giornata mondiale contro il tabacco, che si celebra il 31 maggio, è “proteggere i bambini dalle interferenze dell’industria del tabacco”.
Sono diverse le tattiche con cui l’industria del tabacco avvicina i ragazzi: per esempio, pagando influencer per promuovere i propri prodotti, inserendo i prodotti in contenuti di intrattenimento destinati ai più giovani (come film, video e videogiochi), sfruttando i banner che appaiono nelle pagine web e social. I risultati? Le stime dell’OMS dicono che in tutto il mondo più di 38 milioni di ragazzi tra i 13 e i 15 anni (circa il 10 per cento del totale) fa uso di qualche prodotto contenente tabacco. Sono 4 milioni solo in Europa. Numeri molto preoccupanti, se si considera che due terzi di coloro che provano una sigaretta diventano fumatori abituali e che 9 fumatori su 10 lo diventano prima dei 18 anni.
Secondo i risultati di un’inchiesta della “Truth Initiative”, un’organizzazione americana non profit impegnata nella lotta al fumo, i giovani esposti a immagini di fumatori sullo schermo hanno una probabilità fino a 3 volte maggiore di iniziare a “svapare”, ossia di utilizzare sigarette elettroniche (e-cig), rispetto a chi non è esposto.
“Con la crescita della consapevolezza dei danni derivanti dal consumo di tabacco e l’intensificazione degli sforzi per il controllo del tabacco nell’ultimo decennio, l’accettabilità sociale del consumo di tabacco è diminuita” dicono gli esperti dell’OMS. “Ciò ha spinto l’industria del tabacco a rivedere le proprie tattiche precedenti, al fine di ristabilire la propria reputazione offuscata e assicurarsi una nuova generazione di consumatori.”
Sono stati introdotti nuovi prodotti, reclamizzati come meno pericolosi delle sigarette tradizionali e come ecologici. Si tratta di disinformazione: la loro pericolosità, specie a lungo termine, potrà essere stabilita con precisione solo col tempo, anche se i risultati di numerosi studi preliminari indicano che questi prodotti non sono affatto innocui. Né sono meno inquinanti delle sigarette: basti pensare che con le e-cig, di cui esistono anche versioni usa-e-getta, vengono prodotte enormi quantità di rifiuti speciali. Le strategie di comunicazione impiegate, come adoperare la dicitura “smoke-free” per rendere il prodotto più socialmente accettabile, possono confondere i consumatori e risultare particolarmente efficaci con gli adolescenti.
In che modo si possono contrastare le azioni dell’industria del tabacco? L’OMS e l’Unione internazionale per il controllo del cancro (UICC), un’organizzazione non governativa che comprende più di 1.100 organizzazioni membri in tutto il mondo tra cui Fondazione AIRC, sono d’accordo su alcuni punti. Per proteggere i giovani bisogna:
Un’altra strategia per raggiungere l’obiettivo dichiarato della Truth Initiative, e quindi rendere “l’uso del tabacco e la dipendenza dalla nicotina un ricordo del passato”, è alzare l’età legale per acquistare prodotti contenenti tabacco.
Qualche mese fa il primo ministro britannico Rishi Sunak ha annunciato che il governo del Regno Unito intende innalzare progressivamente tale età, un anno in più per ogni anno solare a venire, finché non diventerà illegale a vita per tutta la popolazione. I primi a essere coinvolti sarebbero coloro che sono nati dopo il 1° gennaio 2009. Se questo progetto venisse messo in atto come previsto, nel 2040 nel Regno Unito si avrebbe la prima generazione “smoke-free”.
“Nessun genitore vorrebbe mai che il proprio figlio iniziasse a fumare. È un’abitudine mortale: ogni anno uccide decine di migliaia di persone e costa miliardi al nostro servizio sanitario nazionale, oltre a essere estremamente dannosa per la nostra produttività come Paese” ha dichiarato Sunak. “Questo cambiamento significa che i nostri bambini non potranno mai comprare una sigaretta, impedendo loro di cadere nella dipendenza e proteggendo la loro salute sia ora sia in futuro.”
Agenzia Zoe