Ultimo aggiornamento: 11 marzo 2021
Il farmaco, molto usato dai cardiologi, sembra in grado di proteggere le donne con tumore mammario dagli effetti cardiotossici di alcune terapie contro il cancro.
Le statine sono soprattutto note per la capacità di ridurre i livelli del colesterolo “cattivo” e di aumentare quelli di quello “buono”, ma potrebbero diventare importanti anche per pazienti di tumore del seno che devono sottoporsi a terapie potenzialmente dannose per il cuore.
“Due farmaci oncologici – antracicline e trastuzumab – sono efficaci in caso di tumore del seno, ma sono associati a danni per il cuore che ne hanno limitato l’uso soprattutto nelle donne a maggior rischio di problemi cardiaci” spiega Husam Abdel-Qadir, dell’Università di Toronto, in Canada, primo autore di uno studio i cui risultati sono stati da poco pubblicati sulla rivista Journal of the American Heart Association.
Nella ricerca sono stati valutati i dati di donne anziane (oltre 65 anni di età) che avevano ricevuto una diagnosi di tumore del seno in fase iniziale tra il 2007 e il 2017, alcune delle quali già in trattamento con statine. Ciascuna donna che stava assumendo questo farmaco è stata confrontata con una coetanea che non ne assumeva e aveva caratteristiche mediche e sociali simili.
“L’analisi ha mostrato che chi era in trattamento con statine durante la chemioterapia con antracicline, rispetto alle donne che non le assumevano, aveva la metà delle probabilità (meno 55 per cento) di visitare il pronto soccorso o essere ricoverata in ospedale per scompenso cardiaco nei 5 anni dopo la chemio” spiegano i ricercatori, sottolineando che una riduzione del 54 per cento del rischio di scompenso cardiaco è stato osservato anche nelle donne trattate con statine e trastuzumab.
Come ricordano gli esperti, non sono ancora del tutto noti i meccanismi attraverso i quali le statine proteggono dai danni di queste terapie oncologiche, ma è probabile che dipenda dalla loro azione antinfiammatoria e antiossidante.
“Lo studio ci dice che c’è un’associazione, ma non ci permette di stabilire un rapporto di causa ed effetto” spiega Abdel-Qadir, precisando anche che i risultati sono stati ottenuti su donne anziane e potrebbero non essere validi per quelle più giovani. I risultati suggeriscono comunque un potenziale beneficio per chi assume statine ed è importante proseguire gli studi su questo tema, tanto più che le donne, in generale, tendono a essere trattate meno degli uomini con farmaci utili alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, in quanto in genere sono considerate meno a rischio.
Agenzia Zoe