Ultimo aggiornamento: 23 novembre 2020
Un gruppo di ricercatori britannici ha analizzato gli effetti del coronavirus su pazienti con diverse caratteristiche e vari tipi di tumore, scoprendo che le differenze non mancano e che non tutti i pazienti oncologici sono più a rischio degli altri.
I tumori non sono tutti uguali, così come non lo sono i pazienti. E stando ai risultati di uno studio britannico, recentemente pubblicati sulla rivista Lancet, anche la pandemia di coronavirus sembra avere un impatto diverso a seconda del paziente e del suo tumore.
“Studi precedenti hanno messo in luce che molti pazienti oncologici hanno un maggior rischio di contrarre l’infezione e di sviluppare sintomi più gravi” spiegano gli autori dello studio, ricordando però che le caratteristiche dei singoli pazienti possono essere molto diverse e che lo stesso vale per i tumori e le loro conseguenze sull’organismo. “Dire quindi che tutti i pazienti oncologici sono più suscettibili a Covid-19 rispetto alla norma probabilmente non è corretto” aggiungono.
Per comprendere in dettaglio l’impatto della pandemia sui pazienti oncologici, i ricercatori hanno deciso di confrontare un gruppo di persone con neoplasia e Covid-19, che ha partecipato al progetto UK Coronavirus Cancer Monitoring Project (UKCCMP), con pazienti oncologici che non risultavano infettati dal coronavirus. In particolare, sono stati valutati i tassi di letalità, ovvero la proporzione di decessi per una determinata malattia rispetto al numero totale di diagnosi di quella malattia in un determinato periodo di tempo.
A conti fatti, i tassi più alti sono stati osservati nei pazienti più anziani, dimostrando ancora una volta che l’età è un importante fattore di rischio per la malattia da nuovo coronavirus. Nei pazienti con tumori del sangue (leucemia, linfoma e mieloma), rispetto a quelli con tumori solidi, il Covid-19 ha avuto effetti più pesanti e il tasso di letalità è risultato più alto, in particolare se la chemioterapia era in corso o era stata effettuata di recente.
“Il tumore del polmone e quello della prostata non sembrano legati a un maggior rischio di contrarre l’infezione e di morirne, mentre la categoria di pazienti con il rischio in assoluto più basso sono risultate essere le donne affette da tumori del seno e ginecologici” dicono gli autori, aggiungendo infine che nuovi studi potranno spiegare ancora meglio le differenze di rischio legate a Covid-19 in base a caratteristiche del paziente oncologico e del suo tumore.
Agenzia Zoe