Ultimo aggiornamento: 1 settembre 2022
Inghiottire compresse e capsule per qualcuno è un problema, ma i ricercatori del MIT hanno messo a punto un modo diverso per veicolare i farmaci.
Buone notizie per chi è in difficoltà quando si tratta di inghiottire una pastiglia: in un futuro non troppo lontano il medico potrebbe prescrivere un gel al posto della compressa o della capsula contenente lo stesso principio attivo. Al Massachusetts Institute of Technology (MIT), la prestigiosa università di Boston, un gruppo di ricercatori ha sperimentato l’uso innovativo degli oleogel per somministrare farmaci.
Il 60 per cento circa dei farmaci che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ritiene indispensabili per le cure pediatriche è somministrato per via orale, il 72 per cento dei farmaci orali è in forma solida e in nove casi su dieci questi medicinali sono formulati come compresse (il metodo a oggi più economico). L’obiettivo dei ricercatori del MIT era trovare una forma farmaceutica più facile da assumere da parte dei bambini, che condividono con gli anziani la difficoltà a inghiottire le compresse.
La nuova forma farmaceutica doveva, secondo i ricercatori, avere precise caratteristiche: essere compatibile con farmaci solubili in olio e in acqua, evitare ai pazienti di dover inghiottire un grosso corpo solido e avere inoltre caratteristiche favorevoli dal punto di vista della farmacocinetica (la distribuzione, il metabolismo e l’eliminazione del farmaco). Non aver bisogno di ricostituzione (come invece accade per esempio con le sospensioni di antibiotici destinate ai bambini) ed essere stabile in condizioni estreme di temperatura e di umidità erano poi vantaggi considerati importanti per poter pensare di utilizzare la nuova forma farmaceutica anche nei Paesi in via di sviluppo.
“Abbiamo adottato una tecnica di formulazione usata nel campo della cucina molecolare che trasforma gli oli in gel, i cosiddetti oleogel” spiegano gli autori della ricerca. “Si tratta di sistemi oleosi strutturati creati da un agente gelificante aggiunto a un olio commestibile. Questa tecnica è stata usata per aumentare la temperatura di fusione degli oli così da rendere alimenti come il cioccolato resistenti al calore.”
I ricercatori hanno creato diversi oleogel e vi hanno disciolto con successo alcuni antibiotici, notando che gli oleogel rimanevano stabili per un mese a 40 °C e per una settimana a 60 °C. Hanno quindi studiato la “digestione” degli oleogel mettendoli a contatto con liquidi che simulavano l’ambiente della bocca, dello stomaco e degli intestini. “Gli esperimenti di rilascio hanno indicato che gli oleogel sono digeriti principalmente nell’intestino, con un rilascio minimo di farmaco nella saliva” raccontano, sottolineando come questo potrebbe aiutare a ridurre o evitare il sapore amaro di molti farmaci. Infine hanno somministrato gli oleogel ad alcuni maiali, dimostrando che la nuova forma farmaceutica permette di distribuire il farmaco nell’organismo in maniera sovrapponibile alla somministrazione di una soluzione per via orale.
I risultati promettenti ottenuti in questo studio preclinico lasciano ben sperare: gli oleogel potrebbero essere utilizzati per somministrare farmaci con un’ampia gamma di proprietà chimico-fisiche. “Crediamo che il nostro approccio superi diversi problemi legati alla formulazione dei farmaci e alla soddisfazione dei pazienti” concludono i ricercatori, suggerendo che la semplicità del sistema e il basso costo potrebbero rendere questa nuova tecnica facile da adottare.
Agenzia Zoe