Avvisi sui rischi per la salute sopra i pacchetti di sigarette: quanto funzionano? Arriveranno anche per gli alcolici?

Ultimo aggiornamento: 31 gennaio 2025

Avvisi sui rischi per la salute sopra i pacchetti di sigarette: quanto funzionano? Arriveranno anche per gli alcolici?

In alcuni Paesi si sta discutendo della possibilità di aggiungere gli avvisi sui rischi per la salute, come quelle per le sigarette, anche sugli alcolici. Ma sono efficaci?

All’inizio di gennaio 2025 Vivek Murthy, chirurgo generale degli Stati Uniti nell’amministrazione Biden, ha proposto di introdurre sugli alcolici avvisi sui rischi per la salute simili a quelli presenti da tempo sui pacchetti di sigarette, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sui pericoli del consumo di alcol. Infatti, gli alcolici possono provocare oltre 200 malattie, tra cui il cancro, e anche a basse dosi, poiché non esiste una soglia minima in cui il consumo è sicuro.

L’Irlanda sarà il primo Paese al mondo a introdurre avvisi del genere sugli alcolici, a partire dal 2026. I risultati di ricerche sul tema, pubblicati nella letteratura scientifica, mostrano che questo tipo di avvertenze potrebbe aiutare a ridurre il consumo di questi prodotti.

I testi e le immagini shock per dissuadere dal tabagismo: quanto funzionano

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha sottolineato l’importanza degli avvisi sui rischi per la salute sui pacchetti di sigarette, come indicato nell’articolo 11 della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (FCTC). Questo articolo stabilisce che le confezioni di tabacco debbano riportare avvisi ben visibili e informativi sugli effetti dannosi del consumo di tali prodotti, con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori, soprattutto i giovani, sui rischi legati al fumo. Le linee guida per l’attuazione di questo articolo suggeriscono che tali avvisi debbano occupare almeno il 50% della parte anteriore della confezione, includere descrizioni chiare degli effetti dannosi per la salute, e apparire in tutte le lingue principali di ciascun Paese. Un altro aspetto fondamentale è l’inclusione di immagini esplicite e spaventose.

Da anni la comunità scientifica dibatte sull’efficacia degli avvisi sui rischi per la salute in prodotti come alcol e tabacco. I risultati finora emersi ci suggeriscono che questa modalità sarebbe d’aiuto, perché incrementa in media le conoscenze delle persone sugli effettivi rischi, sebbene da sola non sia sufficiente per incidere sui comportamenti.

In uno studio condotto su 19.000 persone in 14 Paesi europei, alcuni ricercatori hanno esaminato l’efficacia degli avvisi sui rischi per la salute, mostrando online ai partecipanti finte etichette con o senza messaggi di questo tipo. I risultati, pubblicati sulla rivista The Lancet Public Health a luglio 2024, hanno mostrato che tali avvisi sono stati in grado di aumentare la consapevolezza del pubblico sui rischi di cancro legati al consumo di alcolici e che l’effetto si riscontra in una varietà di contesti culturali e nazionali. In particolare, i ricercatori hanno sperimentato 6 diversi tipi di etichette, assegnando ciascun tipo a gruppi casuali di partecipanti. Quindi, hanno chiesto loro di rispondere a un questionario con cui si valutava la comprensione dei messaggi. Il risultato principale è stato che un terzo circa dei partecipanti ha mostrato un miglioramento nella conoscenza del rischio di cancro derivante dal consumo di alcolici. L’effetto è stato rilevato sia quando sono state mostrate etichette contenenti solo testo sia quando le etichette presentavano anche delle immagini. I messaggi che combinavano testo e immagini sono stati considerati i più chiari, completi e accettabili, mentre quelli con immagini esplicite di pazienti malati di cancro hanno ottenuto una risposta meno positiva, con una maggiore tendenza all’evitamento.

Sapere che qualcosa fa male non significa però che poi le persone agiscano di conseguenza, modificando abitudini e comportamenti. Da uno studio i cui risultati sono stati pubblicati nel 2023 sulla rivista Addictive Behavior è emerso però che dopo 2 anni le persone che mostravano una reazione forte agli avvisi sui rischi per la salute sui pacchetti di sigarette erano più propense a ridurre il proprio consumo o addirittura a smettere del tutto di fumare. Questo suggerisce che, sebbene gli avvisi possano avere un impatto positivo su alcune persone, l’efficacia varia a seconda degli individui e delle circostanze.

Gli avvisi sui rischi per la salute e le e-cig

Oltre a gravi conseguenze come il cancro e altre malattie croniche, un altro aspetto fondamentale da considerare è l’impatto della nicotina sulla salute mentale, in particolare in relazione alla dipendenza che produce. Tra le ripercussioni psichiche più significative del consumo di nicotina vi sono il peggioramento di ansia e depressione, specialmente durante i periodi di astinenza. Questi effetti sono spesso trascurati nelle campagne antitabacco, che tendono a concentrarsi principalmente sui rischi di cancro e altre malattie polmonari. Tuttavia in alcuni Paesi, come gli Stati Uniti, sui pacchetti di sigarette elettroniche si trovano avvertenze proprio rispetto agli effetti della nicotina sulla salute mentale.

Un interessante studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nicotine & Tobacco Research nel dicembre 2024, ha indagato gli effetti di specifiche etichette sui pacchetti di sigarette elettroniche, incentrate proprio sulle conseguenze psichiche dell’astinenza da nicotina. Lo studio ha coinvolto 1.919 giovani adulti statunitensi, di età compresa tra i 18 e i 24 anni, che sono stati esposti a 4 diversi tipi di avvisi:

  • quello attualmente prescritto dalla FDA (che avverte che “la dipendenza da nicotina può peggiorare i sintomi di depressione e ansia”);
  • un avviso privo di questo messaggio, come controllo;
  • due avvisi focalizzati rispettivamente sul fatto che “la dipendenza da nicotina è una fonte di stress” e su temi più generali di ansia e depressione legate alla dipendenza.

I risultati hanno evidenziato che i diversi messaggi sembravano avere un impatto psicologico diverso, sebbene vedere tali avvisi non abbia provocato cambiamenti nelle intenzioni di continuare usare o cessare l’uso delle sigarette elettroniche. I messaggi che enfatizzavano i problemi legati a depressione, ansia e stress hanno provocato nei partecipanti allo studio una maggiore preoccupazione. In particolare, coloro che avevano visto l’avviso che sottolineava il legame tra nicotina e sintomi di ansia e depressione dichiaravano più facilmente che quel messaggio li aveva dissuasi dal voler usare nicotina rispetto a coloro che avevano visto l’avviso tradizionale della FDA. Questo suggerisce che i messaggi che trattano degli effetti psichici della dipendenza potrebbero risultare più efficaci nel sensibilizzare i consumatori, in particolare i giovani adulti, rispetto a messaggi puramente informativi sulla sola dipendenza dalla nicotina.

Referenze

  • Correia D., Kokole D., et al., 2024. Effect of alcohol health warning labels on knowledge related to the ill effects of alcohol on cancer risk and their public perceptions in 14 European countries: an online survey experiment. The Lancet Public Health 9(7), e470 - e480. Doi: 10.1016/S2468-2667(24)00102-6.
  • Cannoy C.N., Bauer S.J., et al., 2023. Response to health warnings on cigarette packs as a predictor of future smoking among current tobacco smokers. Addictive Behaviors 144, 107717. ISSN 0306-4603. Doi: 10.1016/j.addbeh.2023.107717.
  • Cristina Da Rold

    Cristina Da Rold (Belluno, 1988) è data-journalist dal 2012. Si occupa di sanità con approccio data-driven, principalmente su Infodata – Il Sole 24 Ore Le Scienze. Scrive prevalentemente di disuguaglianze sociali, epidemiologia e nuove tecnologie in medicina. Consulente e formatrice nell’ambito della comunicazione sanitaria digitale, dal 2015 è consulente per la comunicazione/social media presso l’Ufficio italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal 2021 anche presso la Fondazione Pezcoller per la ricerca sul cancro di Trento. Nel 2015 ha pubblicato il libro “Sotto controllo. La salute ai tempi dell’e-health”(Il Pensiero Scientifico Editore). È docente presso il Master in comunicazione della scienza e della salute dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e presso il Master in comunicazione della scienza dell’Università di Parma.