Aspartame e cancro, cosa dice l’OMS

Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2023

Aspartame e cancro, cosa dice l’OMS

I nuovi dati sull’associazione tra cancro e aspartame dicono che questo dolcificante, presente spesso in alcuni cibi e bevande, è possibilmente cancerogeno per gli esseri umani. L’effetto si verificherebbe solo assumendone dosi estremamente elevate, difficili da raggiungere con la normale alimentazione. Sono necessari ulteriori studi per valutare l’associazione.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) consiglia di consumare in modo moderato cibi contenenti aspartame perché questo ingrediente può provocare il cancro. Il dolcificante è spesso presente per esempio in bevande di tipo “diet” o “zero”. La dichiarazione rilasciata dall’OMS segue alla classificazione effettuata, a giugno 2023, da parte dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). La IARC ha indicato l’aspartame come possibile sostanza cancerogena per gli esseri umani e lo ha per questo classificato all’interno del gruppo 2B. Fanno parte di questo gruppo le sostanze su cui ci sono limitate e contrastanti evidenze sulla loro possibile cancerogenicità. Queste indicazioni nascono dai risultati di tre studi osservazionali, nei quali gli effetti sulle persone del consumo di bevande contenenti aspartame sono stati monitorati nel tempo. Non si tratta però ancora di risultati definitivi. Il rapporto conclusivo della IARC sarà pubblicato solo nei prossimi mesi. Le raccomandazioni dell’OMS fanno anche riferimento ai risultati della Joint Expert Committee on Food Additives (JECFA), un comitato scientifico internazionale di esperti, gestito congiuntamente dall’Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dall’OMS e che valuta il rischio di insorgenza di cancro o altre malattie dopo l’assunzione di specifiche sostanze. Secondo la JECFA, la dose giornaliera di aspartame accettabile è di 40 mg/kg. Questo significa che una persona di 70 kg può consumarne fino a 2,8 grammi al giorno, che corrispondono al bere tra le 9 e le 14 lattine di bibite, contenenti ciascuna tra i 0,2 e i 0,3 grammi di aspartame. Come ha detto Moez Sanaa, a capo dell’Unità di Standards and Scientific Advice on Food and Nutrition dell’OMS: “Il JECFA ha anche considerato le evidenze di rischio oncologico emerse in studi condotti sia con animali sia con esseri umani, arrivando alla conclusione che l’associazione tra il consumo di aspartame e cancro non sia convincente”. Saranno quindi necessari ulteriori e più approfonditi studi, in ampi gruppi di popolazioni e con tempi di osservazione più lunghi per confermare o smentire in modo più conclusivo l’associazione tra aspartame e cancro.

  • Camilla Fiz

    Scrive e svolge attività di ricerca nell’ambito della comunicazione della scienza. Proviene da una formazione in comunicazione della scienza alla SISSA di Trieste, in biotecnologie molecolari all’Università degli studi di Torino e in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi della stessa città. Oggi è PhD student in Science, Technology, Innovation and Media studies presso l’Università di Padova e collabora con diversi enti esterni. Il suo sito: https://camillafiz.wordpress.com/