Ultimo aggiornamento: 23 gennaio 2020
Dalla loro comparsa nella metà degli anni Ottanta del secolo scorso, i telefoni cellulari hanno avuto un enorme successo e si sono diffusi in tutto il mondo tanto da prendere il posto di telefoni fissi e cabine telefoniche, ormai considerati quasi pezzi d
Il telefono cellulare è un apparecchio che permette di telefonare utilizzando onde elettromagnetiche a radiofrequenza, molto simili per caratteristiche a quelle emesse dai forni a microonde. Anche se i fili non ci sono più, servono antenne capaci di creare una rete continua, una sorta di autostrada sulla quale la comunicazione possa viaggiare; e se queste antenne sono troppo lontane tra loro può succedere che diventi molto complicato trasmettere e ricevere il segnale. TACS, GSM (la più diffusa oggi nel mondo con più di 3 miliardi di utenti), UMTS e LTE sono tutte reti radiomobili cellulari che ci permettono di comunicare senza fili e non solo a parole: con i telefonini di ultima generazione è possibile infatti collegarsi a Internet, scambiarsi foto e messaggi di testo e molto altro ancora.
Lo studio "Interphone", recentemente pubblicato sulla rivista International Journal of Epidemiology, ha scagionato il telefono cellulare dall'accusa di causare tumori del cervello, in particolare gliomi e meningiomi. Lo studio, coordinato dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) di Lione, ha coinvolto 10.700 persone (metà con tumore cerebrale e metà senza tumore) in 13 Paesi, tra i quali anche l'Italia, a cui è stato chiesto di raccontare le proprie abitudini legate all'uso del telefonino: quando avevano iniziato a utilizzarlo o quanto tempo dedicavano alle conversazioni al cellulare in una giornata. I risultati hanno promosso i telefonini: nessun aumento del rischio di gliomi o meningiomi, nemmeno per chi utilizza il cellulare da più di dieci anni. Il rischio di glioma aumenta, seppur in misura minima, se si esagera con le telefonate, ma questo vale solo per i casi limite di persone che utilizzano il cellulare da 5 a 12 ore al giorno. Non bisogna però dimenticare che i timori nei confronti dei telefonini non riguardavano solo il cervello: sms o telefonate senza auricolare mentre si guida possono provocare incidenti mortali e anche la salute delle mani è in pericolo, come dimostrano i casi di tendinite tra i giovani abituati a inviare centinaia di sms al giorno. Un aiuto arriva dal continuo sviluppo della tecnologia che ci propone telefonini sempre più sicuri, con emissioni elettromagnetiche molto ridotte rispetto ai primi modelli.
In alcuni reparti ospedalieri si leggono cartelli che invitano a spegnere i telefoni cellulari. Questo invito non è dettato solo da una questione di rispetto - suonerie e conversazioni ad alta voce sono molto fastidiose, soprattutto per chi non sta bene - ma anche da esigenze pratiche. Le onde emesse dal telefonino possono infatti interferire con le apparecchiature mediche - inclusi pacemaker o defibrillatori - e di conseguenza rivelarsi pericolose per i pazienti sottoposti a particolari trattamenti.
Anche se gli studi clinici più recenti ci tranquillizzano sull'uso del telefonino, rimane valida la raccomandazione di ridurre al minimo l'esposizione alle onde emesse da questi apparecchi. Per raggiungere il risultato bastano piccoli accorgimenti come, per esempio, ridurre il tempo trascorso al cellulare, utilizzare sempre i dispositivi che permettono di parlare allontanando l'apparecchio dalla testa (auricolare e vivavoce) e non addormentarsi con il telefono troppo vicino al cuscino.