Al via un hub della ricerca oncologica europea

Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2022

Al via un hub della ricerca oncologica europea

Un progetto europeo punta ad accelerare la ricerca oncologica, mettendo in rete i dati provenienti dagli studi sul cancro

Realizzare qualcosa che somigli a un super-istituto europeo virtuale dedicato alla ricerca sul cancro. È questo uno degli obiettivi di UNCAN (UNderstand CANcer), un’iniziativa, lanciata a settembre 2022 dall’Unione Europea, che punta a creare uno European Cancer Research Data Hub, una piattaforma di condivisione dei risultati della migliore ricerca sul cancro europea. L’auspicio è che i dati prodotti dagli scienziati confluiscano in tale piattaforma e siano quindi utilizzabili dall’intera comunità scientifica.

Nonostante gli importanti progressi fatti negli ultimi decenni, il cancro continua a essere un problema molto complicato per la scienza. “Decenni di ricerca hanno dimostrato che il cancro è una malattia altamente complessa ed eterogenea, poiché nessuna malattia è mai esattamente uguale a un’altra. Occorre aumentare gli investimenti per una migliore comprensione del cancro”, si legge nel documento di presentazione del progetto.

L’idea alla base di UNCAN è che solo una più ampia collaborazione possa “consentire un balzo in avanti nell’oncologia moderna, così da ridurre efficacemente l’impatto della malattia”.

Il progetto è il frutto della convergenza di due iniziative dell’Unione Europea, lo Europes Beating Cancer Plan e la "missione" sul cancro del Programma Horizon. Si prevede di realizzare un hub europeo open source in cui far confluire i dati provenienti dalla ricerca europea. I dati raccolti nello European Cancer Research Data Hub riguarderanno diversi aspetti della ricerca oncologica: “I risultati ottenuti in laboratorio in cellule in coltura, animali di laboratorio e altri contesti sperimentali; i dati biologici e clinici raccolti dai campioni di pazienti; altri dati rilevanti, come quelli su comportamenti e abitudini dei malati e le loro rispettive informazioni geografiche” continua.

A regime, la piattaforma dovrebbe accelerare i ritmi della ricerca oncologica, sia favorendo la collaborazione tra scienziati e gruppi di ricerca, sia mettendo a disposizione della comunità scientifica un’enorme mole di dati che potrà essere analizzata anche con l’uso di strumenti di intelligenza artificiale.

Fondazione AIRC è coinvolta nel progetto come “consultant stakeholder” e, in questo ruolo, parteciperà a tutte le fasi di definizione.

“L’idea di avere un hub europeo open source è molto intelligente” dice il direttore scientifico di Fondazione AIRC, Federico Caligaris Cappio. “Con questo progetto si prende atto di due aspetti: il primo è che la ricerca è come un puzzle, composto da tanti piccoli tasselli da mettere insieme. Il secondo è che la ricerca è un qualcosa di internazionale e collaborativo. Non è possibile fare tutto in un singolo laboratorio: oggi è fondamentale associarsi, in maniera tale da incrementare i risultati ed evitare la dispersione degli sforzi” aggiunge Caligaris Cappio.

Le ricadute del progetto UNCAN nella lotta al cancro potrebbero essere molto vaste. “Una quantità di dati così ampia potrà essere usata, per esempio, per capire quali nuove modalità di diagnosi precoce possiamo mettere a punto” continua il direttore scientifico di Fondazione AIRC. “Oppure per svelare nuovi geni o alterazioni molecolari legati al cancro, che magari si manifestano in un numero ridotto di pazienti; in questo modo si potranno trovare farmaci che interagiscano con esse, portando ad approcci di trattamento al cancro sempre più precisi e mirati. Ci potranno essere anche ricadute sulla prevenzione, consentendo per esempio di fare specifici screening in pazienti che hanno determinate alterazioni genetiche” conclude Caligaris Cappio, che ammette che l’impresa di realizzare l’hub europeo non sarà semplice. “Tuttavia, credo che, alla fine, la testardaggine della collaborazione l’avrà vinta”.

  • Antonino Michienzi

    Giornalista, dopo la laurea in comunicazione e un master in comunicazione della scienza all’Università di Roma La Sapienza ha iniziato l’attività giornalistica con l’agenzia Zadig a Milano. Ha collaborato con diverse testate occupandosi di medicina, ricerca biomedica e sanità. Oggi, oltre che con Fondazione AIRC, collabora con l’Agenzia ANSA e con il portale HealthDesk.