AIRC e FIRC si raccontano

Ultimo aggiornamento: 10 maggio 2019

AIRC e FIRC si raccontano

Anche per il 2010 AIRC e FIRC hanno redatto il Bilancio sociale Il documento integrale si trova su airc.it e fondazionefirc.it, in queste pagine vi proponiamo una sintesi.

Nel Bilancio sociale si presentano con trasparenza e completezza le attività che Associazione e Fondazione hanno messo in campo per perseguire la propria missione: sostenere con continuità, attraverso la raccolta di fondi, il progresso della ricerca per la cura del cancro e diffondere una corretta informazione sui risultati ottenuti, sulla prevenzione e sulle prospettive terapeutiche.

L'intervento strategico di AIRC e FIRC è diventato negli anni sempre più mirato. La lungimiranza con cui hanno scelto di sostenere i gruppi italiani di ricerca più importanti, conducendoli su strade innovative, ha generato risultati eccellenti, anticipando spesso scelte internazionali. Alla base di questi successi c'è un processo di selezione incentrato sul peer review, il metodo con il quale vengono valutati i progetti di ricerca nei Paesi di grande tradizione scientifica come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, e lo stesso metodo che viene applicato nella selezione degli articoli degni di pubblicazione da parte delle più importanti riviste scientifiche.

La valutazione dei progetti coinvolge circa 350 scienziati stranieri di livello internazionale e il Comitato tecnico scientifico (di seguito CTS), di entrambi si controllano i possibili conflitti di interesse, in modo da garantire una valutazione imparziale e indipendente. Il processo di selezione dura circa nove mesi, e premia gli studi più innovativi, che hanno obiettivi di notevole impatto per i pazienti oncologici e anticipanuna fattibilità garantita sia dai risultati preliminari dello studio proposto sia dal profilo scientifico del gruppo proponente. Oltre che ai progetti di ricerca, questo metodo è applicato anche per la selezione delle borse di studio. Il processo di peer review usato per la valutazione del Programma di oncologia clinica molecolare, finanziato grazie al contributo del 5 per mille non ha invece coinvolto scienziati italiani.

Siamo stati profondamente colpiti dalla qualità delle proposte e dalla loro potenzialità di migliorare le cure dei malati di cancro. I numerosi programmi di altissimo livello presentati attestano l'eccellenza della ricerca traslazionale italiana sul cancro.
Robert Bast, Vice Presidente della Ricerca Traslazionale del M. D. Anderson Cancer Center di Houston in Texas, coordinatore della Commissione dei revisori del Programma di oncologia clinica molecolare 5 per mille

La divulgazione dei risultati raggiunti in ambito scientifico, la sensibilizzazione alla prevenzione e la promozione delle campagne di raccolta fondi richiedono l'utilizzo di diversi strumenti, sia interni sia esterni, necessari anche per mantenere vivo l'interesse dei sostenitori e per consentire alla collettività intera di essere informata in modo corretto. Per questo AIRC e FIRC dispongono di diversi canali propri. In particolare la rivista Fondamentale e i siti Internet sono espressione della volontà di sviluppare un solido sistema di relazione con i propri soci, e non solo. In parallelo, la massiccia presenza di AIRC e FIRC sui media nazionali e regionali durante le iniziative garantisce l'ampia diffusione dei progressi della ricerca e amplifica l'invito a sostenerla. Negli anni la comunicazione di AIRC e FIRC è aumentata esponenzialmente di pari passo con i risultati della ricerca. È così aumentata la loro notorietà e si è diffusa una maggiore consapevolezza dell'importanza della prevenzione.

Il meccanismo di divulgazione dei successi dell'AIRC avviene attraverso intermediari. Il giornalista, l'opinion leader, diventa fondamentale per selezionare il messaggio che raggiunge la popolazione e questo percorso ne aumenta la credibilità
Mario Pappagallo, Il Corriere della Sera AIRC e FIRC sono accomunate dalle stesse finalità ma utilizzano strumenti diversi per la raccolta fondi.

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La natura diffusa delle azioni intraprese e il coinvolgimento di tutte le aree della collettività per raccogliere contributi svincolano Associazione e Fondazione da legami con donatori in grado di determinare in modo sostanziale l'andamento della raccolta e le scelte strategiche dei due enti.

AIRC raccoglie quote associative attraverso le iniziative capillari organizzate dalla sede di Milano e dai Comitati regionali in tutto il Paese. FIRC raccoglie lasciti testamentari e donazioni. I proventi da raccolta fondi dell'esercizio 2010, escludendo il contributo del 5 per mille, ammontano a 72,6 milioni di euro raggiungendo così l'obiettivo prefissato dal preventivo. Nel precedente esercizio i proventi da raccolta fondi erano stati 70,4 milioni di euro. La raccolta fondi è la condizione necessaria ma non sufficiente perché la buona ricerca cresca. È la strategia alla base dell'allocazione dei fondi che permette a ogni euro raccolto di essere investito con efficacia per garantire competitività e innovazione alla ricerca oncologica.

Tutte le attività di raccolta fondi AIRC e FIRC sono accompagnate da comunicazioni che informano sui risultati della ricerca o invitano ad adottare stili di vita corretti per prevenire la malattia e a sottoporsi a controlli medici periodici.

Il valore di tutte le campagne è proprio nei contenuti che mirano alla sensibilizzazione e al coinvolgimento dei sostenitori: una relazione che non si interrompe mai e che li rende attivi sia nel sostegno alla migliore ricerca sia nella cura della propria salute.

Nei titoli di coda, accanto al nome del regista, c'è sempre scritto "Diretto da", ma un film è sempre frutto del lavoro di un'intera troupe. Tante persone che si dedicano, tutte insieme, allo stesso sogno: raccontare una storia. Solo così le emozioni possono arrivare dallo schermo agli occhi e al cuore delle persone. Anche la lotta per sconfiggere il cancro è una lotta che si combatte tutti insieme. È solo il lavoro di squadra di tutti, dei ricercatori per primi ma anche di tutti noi, che potrà sconfiggere un giorno il cancro. Per questo ho scelto di disporre nel mio testamento un lascito a favore della Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.
Lina Wertmüller

Nello svolgere la propria missione, il Sistema AIRC-FIRC si avvale di diversi interlocutori interni ed esterni, rappresentati da categorie portatrici di un interesse condiviso. Con strumenti e caratteristiche diverse, ognuno contribuisce al progresso della ricerca oncologica.

Tutti i ricercatori hanno coscienza e sentono l'impegno morale del mandato che la collettività ha loro affidato: fare il massimo perché il cancro diventi una malattia sempre più curabile. L'impegno dei cittadini è il motore indispensabile perché si possa tutti insieme raggiungere la meta; senza il loro sostegno nulla sarebbe fattibile.

La ricerca sostenuta da AIRC e FIRC ha come riferimento la collettività, essendo questa la beneficiaria finale dell'attività svolta dall'Associazione e dalla Fondazione. La ricerca è, infatti, lo strumento più democratico e giusto per portare benefici all'intera società senza distinzioni economiche, sociali, religiose.

Attraverso il ruolo fondamentale dei sostenitori e deiricercatori, la ricerca dona i propri frutti alla comunità, la quale, a sua volta, la sostiene per mezzo di scelte economiche, come le donazioni, e di vita, come il volontariato. Questo circolo virtuoso permette alla società di beneficiare dei progressi della ricerca, sia per effetto della miglior diagnosi della malattia, e dello sviluppo di tecniche di intervento sempre meno invasive, sia per la maggiore informazione ricevuta, che permette di adottare stili di vita in grado di prevenire la malattia.

In particolare soci e volontari, due dimensioni spesso fuse nella stessa persona, sono l'anima del Sistema. Il loro ruolo è in continua evoluzione: ieri contribuivano a sostenere un ambito della scienza che appariva complesso e, sovente, fonte di preoccupazione; oggi sono l'ossatura di un progetto concreto, che si affida alla loro capacità di sostegno. Domani, insieme ai ricercatori, saranno protagonisti sempre più consapevoli e partecipi al conseguimento dell'obiettivo: rendere il cancro una malattia sempre più curabile.

A otto anni mi hanno diagnosticato un linfoma non Hodgkin. I medici mi avevano dato il dieci per cento di probabilità di guarigione. Oggi grazie ai progressi della ricerca più del 60 per cento delle persone colpite dal cancro, ce la fa.
Christian Morisi, 33 anni, imprenditore