Nuove scoperte su come intervenire sulla crescita delle cellule tumorali

Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018

Al CNR di Roma è stato individuato un possibile bersaglio terapeutico che ripristinerebbe l'attività della proteina oncosoppressore.

Titolo originale dell'articolo: Targeting the MDM2/MDM4 Interaction Interface as a Promising Approach for p53 Reactivation Therapy

Titolo della rivista: Cancer Research

Data di pubblicazione originale: 1 settembre 2015

Durante la divisione cellulare tutto deve essere controllato perché la cellula possa duplicarsi in modo corretto. Se qualcosa non va per il verso giusto, se ad esempio sono identificati errori nella nuova molecola di DNA, la divisione è interrotta per consentire la riparazione dei danni al materiale genetico. Se poi questo non è possibile, la divisione è interrotta e la cellula muore. Uno dei principali regolatori di questo meccanismo di controllo è la proteina p53 che, non a caso, è alterata in circa la metà dei tumori. Anche p53, però, è regolata a sua volta. Nelle cellule normali è meglio che p53 sia inattivata: il compito spetta ad altre due proteine, MDM2 e MDM4, che sono però pronte a togliere il blocco qualora sia necessario. In molte neoplasie MDM2 e MDM4 sono presenti in quantità superiori alla norma e alcuni nuovi approcci terapeutici antitumorali sfruttano la possibilità di inibirne le attività. Tali tentativi, però, non sono riusciti a bloccare simultaneamente le due proteine. In più, l'inibizione di p53 è molto più efficace quando MDM2 e MDM4 cooperano interagendo tra loro. Concentrandosi proprio su questo aspetto, al CNR di Roma, un'équipe di ricercatori guidata da Fabiola Moretti, ha sviluppato, grazie al sostegno di AIRC, una possibile nuova strategia per contrastare nei tumori l'azione inibitrice di queste proteine su p53. Gli studiosi hanno identificato un peptide, una corta sequenza proteica, in grado di impedire l'interazione tra MDM2 e MDM4. In esperimenti in vitro, quando il peptide è stato somministrato alle cellule tumorali, p53 ha potuto esplicare la propria azione ed esse sono morte; in un analogo esperimento in vivo sembra che in presenza del peptide la crescita tumorale sia stata rallentata. Inoltre il peptide sembra non avere effetti tossici sulle cellule sane. Quanto scoperto ha permesso di individuare nel punto di interazione tra MDM2 e MDM4 un possibile nuovo bersaglio terapeutico per indurre la morte delle cellule tumorali mediata da p53. I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Research.

  • Agenzia Zadig