microRNA per fermare l’angiogenesi nel mieloma multiplo

Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018

Testato in uno studio l'uso di piccole molecole in grado di ostacolare la formazione di nuovi vasi che nutrono il tumore.

Titolo originale dell'articolo: Targeting of multiple myeloma-related angiogenesis by miR-199a-5p mimics: in vitro and in vivo anti-tumor activity

Titolo della rivista: Oncotarget

Data di pubblicazione originale: 1 marzo 2014

I tumori per crescere hanno un continuo bisogno di nutrimento. Per questo formano nuovi vasi sanguigni capaci di alimentare le cellule tumorali. Il processo con cui si formano i nuovi vasi si chiama angiogenesi. Usa questa strategia anche il mieloma multiplo, una neoplasia che colpisce le plasmacellule, ossia le cellule del sistema immunitario che si originano nel midollo osseo e producono anticorpi. Le cellule del mieloma multiplo stimolano l'angiogenesi nel midollo osseo, sfruttando le condizioni di carenza di ossigeno a cui tali cellule sono cronicamente esposte, grazie all'eccessiva presenza in quell'ambiente del cosiddetto fattore trascrizionale-1α inducibile da ipossia (HIF-1α). Per contrastare la crescita neoplastica è dunque fondamentale comprendere a fondo i meccanismi che portano alla formazione di nuovi vasi e cercare di bloccarli. Diversi studi hanno rilevato che, nelle cellule tumorali, le condizioni d'ipossia influenzano anche i cosiddetti microRNA (miRNA), corte sequenze di materiale genetico in grado di regolare l'espressione genica. Non solo, tali microRNA sarebbero anche implicati nei processi di angiogenesi, migrazione e proliferazione cellulare. Ecco perché un gruppo di ricercatori italiani, coordinato da Pierfrancesco Tassone dell'Università degli Studi della Magna Grecia di Catanzaro e finanziato dal Programma AIRC di Oncologia clinica molecolare, si è concentrato su una possibile strategia terapeutica contro il mieloma multiplo basata proprio sull'uso di uno di questi miRNA. In esperimenti in vitro su cellule in ipossia, pubblicati sulla rivista Oncotarget, gli studiosi hanno notato che l'espressione di una di tali molecole, prodotta sinteticamente, era in grado di ostacolare l'attività di HIF-1α e di altre molecole che favoriscono l'angiogenesi, e di inibire in parte la migrazione delle cellule tumorali. I positivi risultati di questa sperimentazione, anche in test in vivo in topi trapiantati con il tessuto tumorale ottenuto da pazienti umani con mieloma multiplo, fanno ben sperare per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche.

  • Agenzia Zadig