Ultimo aggiornamento: 29 agosto 2025
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Gli ormoni, in particolare quelli sessuali come gli estrogeni e i progestinici, hanno un ruolo importante nello sviluppo di alcuni tumori, soprattutto quelli femminili. Utero, ovaie e seno sono infatti sensibili alla loro azione. Per esempio, il tumore del seno HR-positivo è un tipo di neoplasia caratterizzata dalla presenza di recettori per gli ormoni femminili (estrogeni e progesterone).
Dopo la menopausa le donne producono questi ormoni in quantità molto ridotta e, in alcuni casi, per alleviare i sintomi tipici della menopausa viene prescritta la cosiddetta terapia ormonale sostitutiva (TOS), con la quale tali ormoni sono forniti farmacologicamente. Diversi studi hanno però messo in luce alcuni possibili effetti collaterali di questi trattamenti. Se la terapia ormonale sostitutiva viene assunta per un lungo periodo di tempo, può infatti determinare un aumento del rischio di sviluppare un tumore al seno. Prima di prescrivere una terapia ormonale sostitutiva, quindi, il medico deve effettuare un’attenta valutazione della storia clinica della donna per decidere il tipo e la durata degli eventuali trattamenti da somministrare per alleviare i sintomi della menopausa. In tale analisi, il rischio che il trattamento comporta deve essere comunicato alla donna, e valutato e bilanciato rispetto agli effetti desiderati sui sintomi della menopausa, come le vampate di calore. In ogni caso, un trattamento a breve termine, di circa 1-2 anni, nei primi anni della menopausa, non sembra essere associato a un aumento apprezzabile del rischio.
Tutti i fattori che aumentano il numero dei cicli mestruali nel corso della vita – l’inizio precoce del ciclo, una menopausa tardiva, l’assenza di gravidanze o il loro basso numero, e così via – possono aumentare la probabilità di sviluppare tumori dell’endometrio (il rivestimento interno dell’utero). La pillola anticoncezionale, invece, ne riduce il rischio quando è composta da un estrogeno e un progestinico. Allo stesso modo la terapia ormonale sostitutiva, nelle donne che hanno l’utero, prevede, oltre agli estrogeni, l’associazione del progestinico.
Anche il tumore dell’ovaio può essere sensibile agli ormoni, per cui anche per questo tipo di cancro la terapia ormonale sostitutiva può rappresentare un fattore di rischio. Al contrario, la pillola anticoncezionale può ridurre il rischio di ammalarsi di tumore dell’ovaio. In un ampio studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Research, sono stati analizzati i dati relativi a oltre 250.000 donne nate tra il 1939 e il 1970. I risultati ottenuti hanno confermato che tra le donne che assumevano o avevano assunto regolarmente la pillola in passato si registrava un rischio ridotto di ammalarsi di questo tipo di tumore, fino a 35 anni dopo l’ultima assunzione.
Da numerosi studi è emerso però che l’assunzione della pillola per un determinato periodo di tempo può aumentare il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore, come quello del seno e della cervice uterina. Dato che i tumori sono piuttosto rari nelle giovani donne che usano la pillola, l’impatto collettivo sulla salute pubblica è considerato minimo. Inoltre, è bene sottolineare che ci sono altri fattori di rischio che sono maggiormente associati all’insorgenza di questi tipi di tumore rispetto alla pillola anticoncezionale, tra cui il fumo, l’alimentazione, la sedentarietà e la familiarità. La gravidanza e l’allattamento sembrano invece avere un effetto protettivo contro il tumore del seno.
Gli esami di controllo periodici sono importanti per la diagnosi precoce del cancro alla mammella, ma anche seguire uno stile di vita sano può contribuire a ridurre il rischio di ammalarsi.
Le indicazioni da seguire per questo tipo di prevenzione primaria sono molto semplici e riguardano in modo particolare l’alimentazione, l’esercizio fisico e il fumo.
Non c’è bisogno di fare grandi sforzi. Occorre fare attenzione a mangiare in modo vario, equilibrato e senza eccessi, mantenere il peso nella norma e condurre una vita non troppo sedentaria, svolgendo attività fisica moderata per almeno 30 minuti al giorno 5 giorni la settimana. Per quanto riguarda il movimento, può essere sufficiente, per esempio, fare una passeggiata al parco o spostarsi in bicicletta anziché in auto.
Bisogna inoltre fare attenzione ad alcuni comportamenti apparentemente innocui, ma che possono essere pericolosi, come l’eccessiva esposizione al sole, che, oltre a promuovere l’invecchiamento precoce della pelle, può portare allo sviluppo di tumori cutanei. Per ridurre il rischio di ammalarsi è consigliabile esporsi al sole con moderazione, evitando le ore più calde, e farlo sempre con le adeguate protezioni.
Infine, per quanto riguarda fumo e alcol, i dati parlano chiaro: il fumo è il principale fattore di rischio per il cancro e responsabile dell’aumento della mortalità per tumore in Italia. In particolare, chi fuma aumenta fortemente il proprio rischio di ammalarsi di tumore del polmone, della bocca, della vescica e di molti altri tipi di cancro, oltre che di malattie cardiovascolari. Il consumo eccessivo di alcol è invece un noto fattore di rischio per i tumori del cavo orale, dell’esofago, dello stomaco e del seno.
Queste semplici indicazioni generali sono valide, con qualche opportuna modifica, per tutte le età.
Autore originale: Agenzia Zoe
Revisione di Sofia Corradin in data 29/08/2025
Agenzia Zoe