Sigarette elettroniche usa e getta: l’impatto sulla salute e sull’ambiente

Le principali associazioni e autorità sanitarie ribadiscono che le sigarette elettroniche possono comportare rischi per la salute e non possono essere considerate dei prodotti validi per la disassuefazione dal tabacco.

Ultimo aggiornamento: 16 maggio 2024

Tempo di lettura: 7 minuti

Le sigarette elettroniche usa e getta sono un tipo di sigarette elettroniche (e-cig) che hanno una durata limitata (qualche giorno al massimo, ma dipende dal loro utilizzo) e non si possono ricaricare. Hanno un aspetto compatto, che ingloba in un unico corpo i principali componenti delle sigarette elettroniche: la cartuccia, contenente il liquido da vaporizzare, l’atomizzatore e la batteria, per convertire il liquido in vapore. Sul mercato ne esistono diversi modelli, con tantissimi aromi. Le sigarette elettroniche hanno nicotina (generalmente  20 milligrammi per millilitro) e vengono consumate per questo motivo. Per paragone, con una singola sigaretta tradizionale si assorbe circa 1 milligrammo di nicotina. Alcuni prodotti in vendita non ne contengono.

Spesso ci si riferisce a queste sigarette elettroniche con il termine generico di “puff” (che in inglese significa “tiro”). Il numero di tiri, insieme all’aroma e all’eventuale presenza di nicotina, è una delle caratteristiche principali delle sigarette usa e getta: la maggior parte di quelle in commercio ne offre circa 600. Alcuni modelli hanno specifiche caratteristiche che, in funzione del tipo di batteria, atomizzatore e capacità di carico del liquido, garantiscono un numero superiore di puff, fino a 5.000 in alcuni modelli. Sono vendute in genere singolarmente o in confezioni da due e contengono 2 millilitri di liquido.

Non è chiaro quante persone in Italia fanno uso di e-cig usa e getta: secondo le stime elaborate da un’inchiesta di Altroconsumo, che ha messo in luce diverse irregolarità e rischi collegati al mercato di questi prodotti, soprattutto per i più giovani, ogni mese sono venduti dai 2 ai 4 milioni di dispositivi. Secondo le stime dell’Istituto superiore di sanità (ISS), sarebbero circa 1,3 milioni in totale gli svapatori in Italia che fanno uso di dispositivi elettronici di questo o altro tipo.

Le sigarette elettroniche usa e getta sono pericolose?

A oggi non è possibile stabilire con certezza quali siano gli effetti a lungo termine delle e- cig sulla salute, a maggior ragione per quelle usa e getta, più recenti e meno studiate. Le principali associazioni e autorità sanitarie ribadiscono che questi dispositivi possono comportare dei rischi per la salute, e non possono essere considerate dei prodotti validi per la disassuefazione dal tabacco.

Recentemente i pediatri in Italia hanno rivolto un appello al ministero per regolamentare il mercato di questi prodotti, auspicando più controlli sulla vendita e una stretta sulle aromatizzazioni, che possono favorire la dipendenza da nicotina. Appelli analoghi sono stati diffusi in altri Paesi. Gli aromi, il carattere più distintivo delle sigarette usa e getta, sono uno degli aspetti più preoccupanti perché la possibilità di scegliere tra tantissimi gusti diversi rende le sigarette elettroniche particolarmente appetibili. Specialmente per i giovani, anche se non è l’unico fattore a renderle attraenti.

I rischi associati alle sigarette elettroniche

Esistono dei rischi legati all’uso delle sigarette elettroniche, comprese quelle usa e getta, dovuti principalmente agli effetti delle sostanze in esse contenute e rilasciate con l’aerosol.

A prescindere da quelli della nicotina, i cui effetti dannosi sono ben conosciuti.

In una recente revisione sul tema dell’American Heart Association, pubblicata sulla rivista Circulation, gli autori hanno per esempio esaminato le evidenze di effetti acuti e cronici sul sistema cardiopolmonare legati all’uso delle sigarette elettroniche. Pur rimarcando il bisogno di studi più approfonditi e più lunghi, gli esperti hanno sottolineato che tutti i componenti della e-cig, dalle sostanze contenute nei liquidi (aromi inclusi) ai metalli rilasciati con il riscaldamento dell’atomizzatore, sono associati a potenziali rischi per la salute respiratoria e cardiovascolare. Irritazione, infiammazione delle vie aeree, respiro corto, alterazioni della funzione epiteliale, sensazione di costrizione toracica, bronchiti, aumento della pressione e del battito cardiaco (soprattutto per i prodotti contenenti nicotina) sono alcuni degli effetti potenzialmente collegati all’uso delle sigarette elettroniche. Ci sono indizi, raccolti da osservazioni su un ampio campione di individui, che l’uso delle e-cig possa aumentare anche il rischio di scompenso cardiaco di circa il 20 per cento.

Alcune sostanze potrebbero provocare anche irritazione alla pelle e agli occhi. Le e-cig rilasciano inoltre sostanze cancerogene, come formaldeide, cromo e nichel, anche se per alcune di esse in quantità mediamente minori delle sigarette tradizionali, come ha specificato l’American Cancer Society.

Le sigarette elettroniche usa e getta sollevano inoltre alcuni problemi aggiuntivi rispetto ai prodotti più tradizionali, soprattutto per il rischio di utilizzo e dipendenza da parte di giovani e giovanissimi e da parte dei non fumatori, per i quali potrebbero essere un incentivo verso il consumo di prodotti contenenti nicotina e tabacco. Il pericolo è stato riconosciuto anche dall’European Respiratory Society (ERS), che ha sottolineato come i nuovi prodotti del tabacco, tra cui appunto anche le e-cig, rischiano di “rinormalizzare l’uso del tabacco e della nicotina”, e così del fumo (o del vaping).

Alla luce delle evidenze che arrivano dalla letteratura scientifica e del rischio di consumo e dipendenza, soprattutto tra i più giovani, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) considera le sigarette elettroniche senza dubbio dannose per la salute, e ha recentemente lanciato un appello all’azione perché i governi prendano misure urgenti per scoraggiarne l’utilizzo e ridurne i danni. Per esempio, vietando gli aromi o limitando le concentrazioni di nicotina.

La nicotina delle sigarette elettroniche usa e getta

La nicotina contenuta in alcune sigarette elettroniche usa e getta ha alcune caratteristiche diverse da quella presente nelle sigarette tradizionali e nelle prime e-cig e che potrebbe favorirne la dipendenza. Le e-cig di ultima generazione, infatti, contengono sali di nicotina invece della nicotina a base libera presente in molti prodotti da svapo e nelle sigarette classiche. I sali sono meno irritanti, vengono percepiti come meno amari, aumentano la gradevolezza delle e-cig e favoriscono così l’assunzione della nicotina e delle sostanze contenute nel liquido. Alcune evidenze, ottenute in esperimenti con animali di laboratorio, mostrano che i sali di nicotina potrebbero aumentare il rischio cardiologico legato alle sigarette elettroniche, perché aumentano il rischio di aritmie.

Recentemente sono arrivate anche e-cig usa e getta contenenti nicotina sintetica, un composto recente di cui non si conosce ancora appieno il profilo di tossicità, ma è noto che crea ugualmente dipendenza.

L’evoluzione delle sigarette elettroniche usa e getta

L’offerta delle e-cig usa e getta oggi è vastissima. Spesso si trovano mescolate in bella vista tra cioccolatini e caramelle dai tabaccai. Questo, insieme agli aromi e ai colori, contribuisce a far percepire le sigarette elettroniche usa e getta come prodotti meno pericolosi rispetto alle sigarette di tabacco, come fossero dei semplici accessori o beni di consumo. I risultati di uno studio recente, pubblicati sulla rivista Pediatrics, hanno mostrato che per giovani e adolescenti che usano le sigarette elettroniche usa e getta è più probabile continuare a svapare nei mesi a seguire rispetto a chi usa prodotti non usa e getta. I motivi, a detta degli autori, andrebbero ricercati in alcune caratteristiche che rendono questi prodotti particolarmente appetibili: costano poco (alcuni modelli appena 5 euro) e sono particolarmente facili da usare e maneggiare, non avendo bisogno di ricariche di nessun tipo. Anche il tipo di svapo, con la nuvola apparentemente più leggera rispetto a quella di altre sigarette elettroniche, ne favorirebbe il consumo, poiché permetterebbe un utilizzo più discreto rispetto alle classiche e-cig, anche in luoghi dove sono vietate.

Secondo quanto emerso da una ricerca pubblicata sulla rivista Tobacco Control, negli ultimi anni le e-cig usa e getta sono diventate sempre più accattivanti, con rischi di dipendenza sempre maggiori. Le analisi, infatti, hanno evidenziato una tendenza alla comparsa sul mercato di prodotti con capacità di liquido sempre crescenti, prezzi più contenuti e concentrazioni maggiori di nicotina.

Le sigarette usa e getta minacciano l’ambiente

La produzione e il consumo di centinaia di milioni di sigarette elettroniche usa e getta in giro per il mondo è un problema anche dal punto di vista ambientale. Secondo alcuni esperti il problema è persino maggiore delle sigarette tradizionali, considerata l’esplosione dei consumi e la natura “multicomponente” di questi dispositivi.

In molti casi le sigarette usa e getta non sono smaltite come dovrebbero. Secondo i risultati di alcune indagini in merito alle modalità di smaltimento, fino a 2 persone su 3 buttano le e-cig usa e getta nell’indifferenziato o le abbandonano in strada. Il rischio, riferiscono gli addetti ai lavori, è anche semplicemente che si accumulino senza che i consumatori si pongano il problema di dove smaltirle. Come dispositivi elettronici le sigarette elettroniche dovrebbero in principio essere smaltite come RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) attraverso i raccoglitori dedicati presso isole ecologiche o dai rivenditori, così da evitare la loro dispersione nell’ambiente e favorire il riciclo e il recupero di materiali preziosi, come il litio e rame. In Italia è appena stato lanciato un progetto per la diffusione di raccoglitori nei punti vendita dove buttare le e-cig usa e getta senza bisogno di acquistare un nuovo prodotto. D’altra parte, però, diversi esperti hanno sollevato il problema delle reali possibilità di riciclo, dovuto al design stesso delle e-cig e alle sue componenti, che complica la separazione e il riutilizzo delle diverse componenti.

Le informazioni presenti in questa pagina non sostituiscono il parere del medico.

  • Anna Lisa Bonfranceschi

    Dopo gli studi in biologia e una breve esperienza nel mondo della ricerca, dal 2010 scrive storie di scienza, salute e innovazione tecnologia. Oggi è giornalista pubblicista. Fuori dal lavoro soprattutto corre e va in mountain-bike.