Metastasi

Le metastasi sono tumori secondari originati da cellule che si sono staccate da un tumore primario in un certo organo e sono poi migrate in un’altra sede

Ultimo aggiornamento: 24 febbraio 2022

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In sintesi

  • Le metastasi sono tumori secondari originati da cellule che si sono staccate da un tumore primario in un certo organo e sono poi migrate in un’altra sede.
  • Solo i tumori maligni danno origine a metastasi.
  • La disseminazione delle cellule tumorali può avvenire attraverso il sistema vascolare, il sistema linfatico e le cavità corporee.
  • La sede in cui si formano le metastasi dipende dal tipo di tumore primario.
  • Eliminare le metastasi è estremamente difficile; per questo motivo i tumori che si sono diffusi nell’organismo hanno una prognosi più sfavorevole.

Da un tumore a più tumori

     Un tumore è una massa costituita da cellule che nella maggior parte dei casi presentano alterazioni nel DNA e che si moltiplicano a dismisura senza rispondere ai meccanismi di controllo dell’organismo. Le cellule tumorali possono acquisire la capacità di migrare: si staccano dalle cellule accanto a loro, si fanno strada nella cosiddetta matrice che le circonda, un tessuto strutturale e di sostegno, e raggiungono una via di fuga. In qualche caso una di queste cellule trova condizioni favorevoli per sopravvivere e moltiplicarsi in un’altra sede, dando così origine a una nuova massa di cellule tumorali, la metastasi.

     Le metastasi sono formate da cellule tumorali spesso simili a quelle del tumore primario da cui derivano. Se per esempio si osservano al microscopio le cellule di una metastasi di un tumore del colon cresciuta nel fegato (metastasi epatica), queste cellule assomiglieranno molto di più a cellule del colon che a cellule del fegato. Solo le cellule dei tumori maligni, e non quelle dei tumori benigni, sono in grado di metastatizzare. Quando un tumore primario si è disseminato nell’organismo formando delle metastasi si parla di malattia metastatica. La presenza di metastasi indica che il tumore è aggressivo e che ha già raggiunto uno stadio avanzato.

Vie e sedi di metastatizzazione

     In qualche caso le metastasi crescono nello stesso organo in cui si trova il tumore primario, ma in genere tendono a formarsi in un altro organo o tessuto. Per migrare nel corpo le cellule tumorali possono seguire tre vie: 1) possono entrare in un vaso sanguigno e spostarsi seguendo il flusso del sangue (via ematica); 2) possono entrare in un vaso linfatico e spostarsi attraverso la linfa (via linfatica); 3) possono penetrare in cavità corporee come la cavità addominale (diffusione per contiguità). In linea generale – ma a questa regola ci sono molte eccezioni – i tumori degli epiteli metastatizzano prevalentemente per via linfatica, mentre i tumori del tessuto connettivo (sarcomi) metastatizzano seguendo la via ematica. L’angiogenesi, cioè la formazione di nuovi vasi all’interno del tumore, favorisce la disseminazione delle cellule tumorali nel resto dell’organismo.

     La formazione di metastasi è più probabile in alcune sedi rispetto ad altre. Il fegato e i polmoni, per esempio, sono organi molto irrorati dal sangue, perciò sono raggiunti con facilità dalle cellule maligne che migrano per via ematica. Le cellule tumorali che entrano nella linfa possono fermarsi e proliferare nei linfonodi, piccole strutture del sistema immunitario distribuite lungo il sistema linfatico.

     Anche se alcune neoplasie possono formare metastasi in tutti gli organi e i tessuti, certi tipi di cancro tendono a dare metastasi in alcune sedi e non in altre. Per esempio, il tumore della mammella metastatizza principalmente nei polmoni, nel fegato, nelle ossa e nel cervello, mentre il tumore dell’ovaio forma più spesso delle metastasi nella cavità peritoneale. La sede di metastatizzazione è influenzata, tra le altre cose, dalla facilità con cui può essere raggiunta dalla cellula maligna e dalla presenza di molecole che favoriscono l’arrivo e l’”attecchimento” di tale cellula.

I tumori metastatici

     Non tutti i tumori hanno la stessa propensione a dare metastasi. In alcuni casi le metastasi si formano solo dopo molto tempo, in altri invece la progressione è veloce e le metastasi sono già presenti quando i pazienti manifestano i primi sintomi e viene formulata la diagnosi. La presenza di metastasi è uno dei parametri considerati nel sistema di classificazione più utilizzato per stabilire lo stadio di un tumore, il sistema TNM. Un tumore metastatico ha minori probabilità di guarigione rispetto a un tumore che non si è diffuso al resto dell’organismo.

     Le metastasi possono causare segni e sintomi. Per esempio, le metastasi ossee possono provocare dolore e aumentare il rischio di fratture; le metastasi polmonari possono creare difficoltà a respirare; le metastasi epatiche possono provocare l’ittero (il colorito giallo della pelle e della sclera dell’occhio, segno di sofferenza e malfunzionamento del fegato), disturbi digestivi e dolore addominale; le metastasi cerebrali possono procurare mal di testa e sintomi neurologici. Il 90 per cento delle morti per cancro è dovuta alle metastasi.

     Curare un paziente con tumore metastatico è molto difficile. Non solo nella maggior parte dei casi non è possibile intervenire chirurgicamente per eliminarle, ma le metastasi sono assai resistenti alla radioterapia e alle terapie farmacologiche, e le conoscenze biologiche e cliniche su di esse sono ancora limitate. Numerosi studi sono in corso per comprendere meglio i meccanismi molecolari alla base della disseminazione tumorale e identificare nuovi approcci per il trattamento della malattia metastatica.

  • Agenzia ZOE