L'acqua povera di deuterio può aiutare a sconfiggere il cancro?

No, non vi sono dimostrazioni di efficacia di questa sostanza nei pazienti.

Ultimo aggiornamento: 9 marzo 2017

Tempo di lettura: 4 minuti

In Sintesi

  • Il deuterioè un isotopo dell'idrogeno, presente naturalmente nell'acqua che beviamo.
  • È possibile aggiungere o togliere artificialmente deuterio dall'acqua per produrre, rispettivamente, la cosiddetta acqua pesante (utile in alcuni processi industriali) e il suo sottoprodotto, l'acqua leggera o povera di deuterio.
  • L'acqua pesante ha effetti nocivi sulle cellule: da questa osservazione nasce probabilmente l'ipotesi che quella leggera possa avere effetti benefici.
  • Esistono pochissimi studi su questa sostanza nel cancro. Nella maggior parte dei casi sono di scarsa qualità e condotti da gruppi di ricercatori con interessi nella commercializzazione della bevanda.
  • Alcuni studi in colture cellulari mostrerebbero una riduzione della proliferazione e motilità cellulare con acqua leggera, ma non vi sono dimostrazioni di tale effetto né in animali di laboratorio, né nei malati.

È arrivata anche in Italia (proveniente dalla Romania e dall'Ungheria) l'ennesima cura "miracolosa" contro il cancro (e contro innumerevoli altre malattie, dalla psoriasi alle malattie autoimmuni): si tratta dell'acqua leggera o acqua priva di deuterio. Come tutte le cure che promettono di guarire ciò che la medicina ancora non riesce a eliminare del tutto, anche l'acqua povera di deuterio va archiviata tra le innumerevoli bufale montate ad arte da commercianti senza scrupoli. Vediamo perché.

Che cos'è l'acqua povera di deuterio

L'acqua povera di deuterio o acqua leggera è un'acqua che contiene una concentrazione di deuterio inferiore a quella presente nell'acqua in natura. Il deuterio è un isotopo pesante dell'idrogeno, scoperto nel 1931 dal chimico statunitense Harold Clayton Urey. Un isotopo è un atomo dello stesso elemento chimico avente uguale numero atomico ma una massa diversa. Il deuterio è un isotopo dell'idrogeno che ha, oltre al suo protone singolo, anche un neutrone, in grado di raddoppiare la massa dell'idrogeno stesso. Nell'acqua che beviamo normalmente c'è sempre una quantità variabile di deuterio: è presente con una frequenza di circa 155 parti per milione.

L'acqua povera di deuterio è un sottoprodotto della fabbricazione di acqua pesante, un'acqua alla quale si aggiunge deuterio per aumentarne la densità (l'acqua pesante è più densa dell'11 per cento circa rispetto a quella che si trova in natura). Il deuterio aggiunto serve anche a catturare neutroni durante diversi processi industriali, tra i quali la produzione di energia nucleare.

Fin dalle prime produzioni di acqua pesante gli scienziati si sono interrogati sugli effetti che queste sostanze possono avere sui tessuti biologici e sulle cellule. Esperimenti effettuati in laboratorio utilizzando acqua pesante almeno per il 50 per cento del volume hanno dimostrato che questa è in grado di indurre mutazioni nelle cellule e danni ai tessuti. Nasce probabilmente da questi esperimenti l'idea di testare le proprietà del suo opposto, ovvero dell'acqua leggera.

Leggi anche

L'acqua leggera in medicina

Esistono al momento circa una dozzina di studi scientifici che analizzano gli effetti dell'acqua povera di deuterio nel cancro. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di studi di laboratorio, effettuati con cellule isolate e non con animali di laboratorio o con esseri umani. In molti casi si tratta di ricerche di scarsa qualità i cui risultati sono stati pubblicati su riviste minori o nazionali, principalmente ungheresi. A Budapest ha lavorato, fin dai primi anni '90, uno dei gruppi più attivi nella ricerca su questa sostanza, diretto da un ricercatore, Gabor Somlyai, che è anche uno dei proprietari del maggior distributore online di acqua leggera, venduta imbottigliata a prezzi molto elevati. Una fornitura di un mese di acqua leggera nella formulazione contenente 85 parti per milione di deuterio costa oltre 500 euro. Insomma, c'è un notevole conflitto di interesse.

Molti studi giungono alla conclusione che non vi sono effetti biologici dimostrabili nell'uso dell'acqua povera di deuterio. Altri, come uno studio pubblicato su Biomedicine and Pharmacotherapy nel 2013, effettuato in laboratorio con colture di cellule provenienti da carcinomi della rinofaringe, mostrano una lieve riduzione della proliferazione e migrazione cellulare. Non sono però stati replicati in animali di laboratorio, né esistono studi scientifici che dimostrino qualche beneficio nei malati di cancro. Sempre nel 2013 il gruppo di Somlyai ha pubblicato su Nutrition and Cancer uno studio sulla sopravvivenza di 129 pazienti con cancro al polmone trattati con acqua leggera (ma sempre in combinazione con radio e chemioterapia classica). I dati sono poco significativi perché non esiste un gruppo di controllo (cioè un gruppo di pazienti trattati con la cura classica, ma senza acqua leggera, per poter fare un confronto sugli eventuali benefici). Per dare "solidità" al suo studio, il ricercatore ha aggiunto uno studio effettuato con i topi che dimostrerebbe un effetto dell'acqua povera di deuterio sull'espressione di alcuni geni che rendono il cancro al polmone più aggressivo. In questa parte dello studio, tuttavia, non vi sono studi di sopravvivenza, nemmeno nei topi, in grado di dimostrare un beneficio.

Negli ultimi anni l'acqua povera di deuterio si trova pubblicizzata in rete anche come sostanza con effetti contro l'invecchiamento, in siti che vantano la sua presunta capacità di "aumentare la memoria creativa, migliorare il sonno, rimuovere l'ansia e migliorare le capacità lavorative". Queste "proprietà" non sono, però, dimostrate in alcun modo.

In conclusione

Non esistono al momento dimostrazioni che l'acqua priva di deuterio possa avere un effetto sul cancro o su qualsiasi altra malattia. Gli effetti biologici della sostanza sono stati dimostrati solo in studi di scarso valore metodologico, con risultati pubblicati in riviste minori e talvolta da gruppi con interessi economici nella distribuzione del prodotto.

  • Agenzia Zoe