Campo visivo

Una riduzione del campo visivo potrebbe essere il segnale della presenza di una massa tumorale che preme sulle vie ottiche. Ecco cos’è e come funziona la perimetria computerizzata, l’esame che misura il campo visivo.

Ultimo aggiornamento: 26 marzo 2020

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Lo studio del campo visivo è un esame importante sia in ambito oculistico, per esempio per la diagnosi del glaucoma e per monitorarne la progressione, sia in ambito neurologico, per rilevare eventuali danni alle vie ottiche (tra cui il nervo ottico) e alla corteccia visiva causati da patologie neurologiche o ischemiche, traumi e tumori. In particolare, una riduzione del campo visivo, anche senza altri sintomi, potrebbe essere il segnale della presenza di una massa neoplastica che preme sulle strutture circostanti, tra cui le vie ottiche, compromettendone l’attività.

È il caso del craniofaringioma, un tumore benigno raro, dalla crescita lenta, che colpisce prevalentemente l’età infantile, o del macroadenoma ipofisario (macro perché ha un diametro superiore a 1 cm): si tratta di una forma benigna che si sviluppa dalle cellule della ghiandola ipofisaria e che crescendo verso l’alto può comprimere il cosiddetto chiasma ottico, provocando alterazioni del campo visivo.

Che cos'è il test del campo visivo

Il test del campo visivo permette di rappresentare graficamente su una griglia la porzione di spazio che una persona riesce a vedere con lo sguardo dritto in avanti. Inoltre consente di quantificare quanta sensibilità ha eventualmente perso la retina del paziente, evidenziando gli eventuali difetti di area campimetrica che possono dipendere da lesioni della corteccia cerebrale o da danni o compressioni delle vie ottiche.

Come si fa il test del campo visivo

Attualmente si esegue la cosiddetta perimetria computerizzata (chiamata anche campimetria computerizzata) che permette di esaminare in modo sistematico le aree dell'intero campo visivo. Si effettua al buio, come molti altri esami oculistici, e si valuta un occhio alla volta, mentre l’altro viene occluso. Il paziente appoggia il mento e la fronte su un supporto e guarda fisso, dritto davanti a sé verso un preciso punto di fissazione – che non va mai perso di vista – posizionato in una “cupola”, al cui interno via via compaiono, in posizione variabile, degli stimoli luminosi di diversa intensità: appena li vede, il paziente deve schiacciare un pulsante. La ridotta o assente risposta a uno o più stimoli luminosi indica che c’è un problema. In questo modo è possibile valutare, per ogni area del capo visivo, il livello minimo di luminosità percepito, la cosiddetta sensibilità soglia. Al termine dell’esame il computer elabora immediatamente i dati tracciando una mappa in scala di grigi dove le tonalità più scure corrispondono alle aree di minore o nessuna sensibilità alla luce.

Chi può fare l’esame, quanto dura e come bisogna prepararsi

Il test non presenta controindicazioni o particolari difficoltà, ma richiede una certa collaborazione da parte del paziente.

 

Quanto dura?

Per analizzare entrambi gli occhi sono necessari, con apparecchi di ultima generazione, al massimo 25 minuti.

 

Occorre qualche tipo di preparazione particolare all’esame?

No, ma è possibile che la prima volta si ottenga un risultato poco preciso e si debba ripetere l’esame dopo qualche tempo.

 

È meglio che mi faccia accompagnare da qualcuno o posso venire da solo?

Non occorre essere accompagnati, ma molti pazienti preferiscono la compagnia di una persona conosciuta.

Il test del campo visivo è doloroso o può comportare dei rischi?

No, l'esame non è doloroso. Non è nemmeno invasivo, non viene dilatata la pupilla, non provoca altri tipi di disagio. Non comporta né rischi immediati né a lungo termine. Necessita solo dell’attenzione necessaria per guardare ininterrottamente il punto di fissazione. Se necessario, l’esame si può interrompere per far rilassare il paziente e ripartire dallo stesso punto.

Alla fine posso andare subito a casa o devo restare in osservazione?

Dopo l'esame si può andare a casa senza difficoltà.

Posso guidare la macchina per tornare a casa?

Sì.

Posso riprendere subito la mia vita normale o devo avere particolari accortezze?

Si può riprendere la propria vita normale in completa tranquillità.

Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.

  • Michela Vuga