Ultimo aggiornamento: 7 novembre 2025
Tempo di lettura: 3 minuti
La radiografia del tubo digerente è un esame che fornisce l’immagine di esofago, stomaco e duodeno, dopo che questi organi sono stati attraversati dai raggi X, rivelando eventuali alterazioni a loro carico. Bisogna tenere presente che viene sempre più spesso sostituita da esami più accurati, come l’endoscopia e la tomografia computerizzata (TC). Nonostante ciò, in alcuni casi particolari, la radiografia rimane un esame di primo livello per individuare eventuali anomalie del tratto digerente.
Al paziente viene chiesto di bere un liquido contenente solfato di bario, il cosiddetto mezzo di contrasto, che aiuta a individuare aree anomale all’interno del corpo. Spesso si deve assumere anche un preparato che libera gas nello stomaco, per esempio a base di sodio bicarbonato e acido citrico anidro, e che permette una distensione dell’addome, consentendo una migliore visualizzazione.
Il paziente viene posto sull’apparecchio radiografico, e durante lo svolgimento dell'esame viene invitato a stare in piedi, sdraiarsi e girarsi, per rendere possibile l’osservazione delle diverse parti del tubo digerente. Inoltre, viene chiesto di rimanere immobili e in apnea negli istanti in cui vengono impresse sulle radiografie le immagini più significative.
Questo esame può essere indicato per:
No. L’esame radiologico del tubo digerente è controindicato in alcuni casi particolari:
È opportuno non consumare cibi e limitare l’assunzione di liquidi per le 8 ore che precedono l’esame, in modo che il tubo digerente sia completamente libero così da consentire una sua corretta visualizzazione con il mezzo di contrasto. Inoltre, durante l’esame il paziente non deve indossare indumenti e oggetti metallici, perché possono interferire con i raggi X.
Il paziente deve inoltre informare il medico radiologo riguardo eventuali allergie da cui è affetto o eventuali terapie farmacologiche che sta assumendo.
Non è necessario farsi accompagnare. L'esecuzione della radiografia del tubo digerente non incide né sull'autonomia né sulla capacità di guidare veicoli.
No, l’esame non è doloroso e non comporta alcun disagio, anche se la sua esecuzione può essere molto articolata per le diverse posizioni che il paziente deve assumere.
Non c'è alcun rischio immediato connesso all’esecuzione della radiografia del tubo digerente.
L'esame prevede l’utilizzo di raggi X ed espone quindi a radiazioni ionizzanti. Va considerata, insieme al medico curante, l’opportunità di sottoporsi a questo esame piuttosto che ad altri metodi diagnostici. Oggi, grazie all’introduzione della fluoroscopia digitale, una tecnica radiologica avanzata, è possibile ridurre l’esposizione alle radiazioni, rendendo l’esame più sicuro.
La durata è variabile ed è influenzata dalle condizioni e dalla collaborazione del paziente, dall’esperienza dell'operatore e dal tipo di apparecchio impiegato. Solitamente dura circa 10-20 minuti.
Nella maggior parte dei casi, terminato l’esame, al paziente viene chiesto di presentarsi nuovamente per eseguire un’ulteriore radiografia dell’addome dopo un intervallo di alcune ore. Un tempo necessario a fare in modo che il mezzo di contrasto raggiunga la parte più bassa dell’intestino.
Non c'è nessun accorgimento da osservare dopo l’esame, anche se l’assunzione del mezzo di contrasto non permette di eseguire altre radiografie o TC dell'addome, dell'apparato urinario, del rachide lombare e del bacino, nei 3-4 giorni successivi. Il mezzo di contrasto viene eliminato spontaneamente con le feci nei giorni che seguono l'esame.
Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
Autore originale: DNA Media Lab
Revisione di Raffaella Gatta in data 7/11/2025
DNAMediaLab