Ultimo aggiornamento: 25 giugno 2025
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La mammografia è un esame fondamentale per la diagnosi precoce del tumore della mammella perché permette di identificare lesioni in stadi iniziali ed è un quindi un’arma importante per intervenire nella diagnosi della malattia. L’esame, che utilizza raggi X a bassa dose, prevede la compressione del seno tra due piastre.
La compressione dura pochi secondi e viene effettuata in due o più proiezioni per lato.
Le immagini vengono poi analizzate da un medico radiologo che valuta la presenza di opacità nodulari, micro-calcificazioni oppure aree di distorsione strutturale.
La mammografia può essere indicata in presenza di segni o sintomi, come noduli nelle mammelle, o come test di screening per la diagnosi precoce del tumore del seno in donne asintomatiche. Una positività alla mammografia non equivale a una diagnosi certa di tumore al seno. In caso di anomalie sospette, seguiranno ulteriori accertamenti per confermare o meno la diagnosi.
Negli ultimi anni, tra i progressi della tecnica mammografica, è stata introdotta la tomosintesi, che prevede l’acquisizione di una serie di immagini del seno da diverse angolazioni, migliorando ulteriormente la precisione diagnostica.
La mammografia è un esame che non ha particolari controindicazioni. Nelle donne sotto i 40 anni, a causa della densità della ghiandola mammaria, questa indagine può risultare poco leggibile; pertanto, nelle donne più giovani viene generalmente consigliata l’ecografia mammaria. Al contrario, non c’è un limite massimo di età per la mammografia.
Anche gli uomini possono sviluppare un carcinoma della mammella. Data la rarità di questa condizione, ai maschi questo esame non è mai proposto come screening di popolazione, ma solo in presenza di sintomi o motivazioni cliniche.
La mammografia in gravidanza non è raccomandata, soprattutto durante il primo trimestre. Si tratta tuttavia di una misura precauzionale e non di un divieto assoluto: nel caso in cui la mammografia sia necessaria, la gravidanza non costituisce un ostacolo e verranno adottate misure adeguate per ridurre al minimo l’esposizione del feto alle radiazioni.
Prima dell’esame non occorre alcuna preparazione particolare. Alcuni studi suggeriscono che l’indagine potrebbe essere più tollerata se effettuata nella prima fase del ciclo mestruale, quando la mammella è meno tesa e dolente.
Si consiglia di evitare l’uso di deodoranti, lozioni, creme o talco prima dell’esame, perché potrebbero interferire con la qualità delle immagini.
Non è necessario essere accompagnati, in quanto la mammografia è un semplice esame radiografico che non prevede anestesia né lascia conseguenze che richiedano l’aiuto di un’altra persona.
La mammografia normalmente non è un esame doloroso; alcune donne trovano fastidiosa la compressione delle mammelle tra le due piastre dell’apparecchiatura per la mammografia, ma il disagio dura solo il breve tempo necessario per l'esame.
La mammografia può essere eseguita anche dalle donne con protesi mammarie, ma è opportuno avvisare il tecnico radiologo prima dell’esecuzione dell’esame.
No.
Come per ogni altra indagine radiografica, l’esame espone a una minima quantità di raggi X, giustificata dal beneficio ottenibile dall’esame stesso.
Per questo motivo l’intervallo di età e la periodicità con cui viene effettuato lo screening mammografico in donne senza segni o sintomi sono stabiliti in modo che i benefici associati alla possibile diagnosi precoce a livello di popolazione siano superiori ai possibili rischi legati all’esposizione alle radiazioni.
Il tempo di esecuzione di una mammografia è di 5-10 minuti
Terminato l'esame, si può tornare subito a casa.
Si può riprendere subito la normale vita di tutti i giorni.
Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
Autore originale: DNA Media Lab
Revisione di Amalia Forte in data 25/06/2025
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