Ultimo aggiornamento: 10 novembre 2021
Tempo di lettura: 3 minuti
La biopsia cutanea consiste nel prelievo, in anestesia locale, di una porzione di cute che presenta una possibile lesione, allo scopo di analizzare e capire di che tipo di alterazione si tratta. Il campione viene adeguatamente trattato in laboratorio e osservato al microscopio per accertare la sua natura, con lo scopo di stabilire se le cellule siano o meno tumorali e, nel caso, di quale tipo.
Nel dubbio che una lesione possa essere tumorale, si preferisce asportarla interamente (biopsia escissionale) qualora sia sufficientemente piccola. Se invece è più estesa, il medico può decidere di prelevare in un primo tempo solo una piccola parte di tessuto (biopsia incisionale), al fine di capire se occorre un ulteriore intervento per rimuovere l’intera area, evitando però di intervenire, lasciando segni vistosi, finché questo non è chiarito. Le biopsie parziali tendono a essere più frequentemente eseguite in caso di patologie potenzialmente non tumorali.
Solitamente la procedura viene effettuata in ambulatorio, quindi non è sempre necessario recarsi in ospedale. Il medico che la esegue deve informare il paziente riguardo ai motivi che lo portano a eseguire la biopsia e al tipo di procedura usata. Il paziente deve informare l’operatore sulla sua storia clinica, allergie a farmaci e anestetici locali, ed eventuali trattamenti in corso.
Sì, la biopsia cutanea è un esame a cui si possono sottoporre tutti e che non ha controindicazioni. Può eventualmente rimanere una piccola cicatrice.
No, non è richiesta nessuna preparazione specifica.
In genere non è necessario farsi accompagnare. Tuttavia, è possibile che il numero di prelievi effettuati o la loro localizzazione renda fastidiosa la guida.
No, i prelievi di tessuto sono effettuati in anestesia locale. I pazienti in genere riportano soltanto un senso di tensione della pelle nell'area interessata dall'indagine. Anche il fastidio che si può riscontrare nei due giorni successivi si allevia facilmente con la semplice applicazione di ghiaccio.
Il medico può prescrivere antidolorifici per alleviare dolore al sito della biopsia
Se sono statti applicati punti di sutura si deve prestare un po’ più attenzione, evitare alcuni movimenti e cercare di mantenere l’area asciutta. Più raramente si può avvertire dolore, sanguinamento o può insorgere un’infezione. In questi casi è consigliato farsi rivalutare dal medico.
Le medicazioni vanno ripetute e mantenute per un periodo di circa 5-10 giorni. In caso di un prelievo bioptico di piccole dimensioni si può riprendere l’attività lavorativa immediatamente. Nel caso di rimozioni più estese è in genere previsto un periodo di convalescenza di 24-48 ore.
È utile ricordare che le cicatrici sono sensibili ai raggi solari per circa 4-5 mesi e che quindi vanno adeguatamente protette, soprattutto se la biopsia è effettuata appena prima del periodo estivo.
No, è un esame del tutto sicuro.
No.
Il tempo richiesto per l'indagine varia a seconda del tipo di prelievi effettuati e del loro numero. In genere oscilla tra i 15 e i 90 minuti.
Per i prelievi più semplici si può tornare a casa immediatamente dopo l'intervento. Qualora sia stato usato un sedativo, è necessario che scompaiano i suoi effetti. L'attesa è comunque breve: non più di 45-60 minuti.
Si può tornare subito alla vita di tutti i giorni. Tuttavia, è necessario medicare con cura le ferite per i 5-10 giorni successivi. Inoltre, per qualche mese è opportuno evitare l'esposizione al sole o, se ciò non è possibile, proteggere con adeguate medicazioni le ferite ancora fresche.
Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
DNA Media Lab