Prevenire il cancro al seno e al colon-retto: l’efficacia delle raccomandazioni sullo stile di vita

Ultimo aggiornamento: 16 ottobre 2025

Prevenire il cancro al seno e al colon-retto: l’efficacia delle raccomandazioni sullo stile di vita

Nuovi studi ricapitolano e confermano l’efficacia delle abitudini da seguire per prevenire le neoplasie mammarie e colorettali.

Il tumore al seno e quello al colon-retto sono il secondo e il terzo tipo di cancro più diffusi al mondo, dopo quello del polmone, e la prevenzione può incidere notevolmente sulla salute individuale e collettiva. Per questo il World Cancer Research Fund (WCRF), in collaborazione con l’Health Research Institute delle Isole Baleari e la Harvard T.H. Chan School of Public Health, ha analizzato oltre 170 studi scientifici per valutare il legame tra dieta, altre abitudini e il rischio di sviluppare tumori colorettali e alla mammella. I risultati emersi hanno così confermato ancora una volta che quanto più si seguono le indicazioni per prevenire i tumori, tanto più è possibile ridurre il rischio di sviluppare questi tipi di cancro.

L’analisi

I ricercatori hanno considerato i risultati pubblicati di 86 studi sul tumore del colon-retto e di 84 sul cancro al seno. L’obiettivo era analizzare le evidenze scientifiche riguardanti la relazione tra dieta, altre abitudini di vita e il rischio di sviluppare queste due forme di cancro. Si tratta infatti di due tipi di tumori noti per la forte influenza di fattori modificabili come l’alimentazione e i comportamenti.

In parallelo il gruppo ha pubblicato 3 revisioni sull’American Journal of Clinical Nutrition: la prima, a gennaio 2025, ha riguardato alimentazione e stile di vita in relazione al tumore al seno, mentre la seconda e la terza, pubblicate a maggio 2025, hanno approfondito 2 approcci per il tumore colorettale. Il messaggio chiave che emerge dal rapporto è che le raccomandazioni dietetiche e comportamentali devono essere considerate nel loro insieme, come parte di un sistema di suggerimenti integrati e non come una somma di regole isolate. Dall’analisi emerge anche che i principali fattori di rischio per questi tipi di cancro variano a seconda dell’area geografica. Per esempio, secondo i dati raccolti dal Global Burden of Diseases Study, i fattori di rischio principali per il tumore del colon-retto sono l’alcol e il sovrappeso nei Paesi a più alto reddito, mentre in Africa subsahariana pesa maggiormente la carenza di calcio

Ma quali sono le indicazioni più efficaci per prevenire il tumore del colon-retto e quello del seno?

Cancro colorettale: i comportamenti raccomandati per ridurre il rischio

Per prevenire il cancro colorettale, il gruppo di scienziati raccomanda di mantenere un peso corporeo sano e praticare attività fisica regolare, consumare principalmente frutta, verdura e alimenti ricchi di fibre, oltre a includere caffè e alimenti contenenti calcio, come i latticini, ma anche fonti alternative ad alta biodisponibilità per chi non può consumarli. Infatti i latticini, nonostante alcune voci infondate che li indicano come possibili cancerogeni, possono avere un ruolo preventivo, soprattutto contro il tumore del colon-retto. Ciò potrebbe dipendere proprio dall’elevato contenuto di calcio, nonché dal contributo all’equilibrio del microbiota intestinale.

La revisione mostra inoltre ancora una volta quanto per ridurre il rischio di neoplasia al colon-retto è importante limitare il consumo di bevande zuccherate, non bere alcol e non fumare.

 

Un’ulteriore indicazione sottolineata nel documento è di evitare carni lavorate e in particolare i salumi. Dal 2015 l’International Agency for Research on Cancer (IARC) classifica la carne rossa come “probabilmente cancerogena per gli esseri umani” (gruppo 2A) e la carne rossa lavorata come “sicuramente cancerogena” (gruppo 1). Tali valutazioni sono state confermate da numerosi studi epidemiologici successivi, tra cui uno i cui risultati sono stati pubblicati all’inizio del 2025 sulla rivista Nature Communications.

Tumore al seno: attenzione a peso corporeo e alcol

Anche nel caso del tumore al seno è importante considerare lo stile di vita nel suo complesso. L’influenza di tali fattori sembra essere maggiore per le donne dopo la menopausa, nelle quali avvengono la maggioranza delle diagnosi. Ciò può dipendere non solo da ragioni biologiche, come i livelli ormonali e la minore densità del seno, che permette di individuare meglio eventuali tumori con la mammografia. La maggiore numerosità dei dati disponibili per la fascia d’età più anziana può infatti portare a una interpretazione sbilanciata, per cui abitudini e comportamenti a rischio avrebbero maggiore impatto sulle donne più mature.

Le indicazioni per la prevenzione sono simili a quelle per il tumore colorettale. È consigliabile mantenere un peso corporeo sano, dato che il peso corporeo elevato è un noto fattore di rischio per il cancro al seno dopo la menopausa. Inoltre, si suggerisce di svolgere attività fisica regolare, consumare frutta, verdura e cibi ricchi di fibre, ridurre l’assunzione di carne rossa, carne lavorata e bevande zuccherate, ed evitare alcol e fumo. Tuttavia, il fattore su cui quest’ultimo rapporto calca maggiormente la mano è l’astensione dall’alcol. Infatti, i dati mostrano che qualsiasi quantità di alcol favorisce l’insorgenza del tumore alla mammella. Eppure, secondo il rapporto, quasi 4 donne europee su 5 non sono consapevoli di questa associazione.

I risultati riportati evidenziano ancora una volta l’importanza dell’informazione e della prevenzione. Infatti, seguire abitudini e comportamenti salutari, evitando allo stesso tempo le esposizioni a sostanze inquinanti, potrebbe evitare fino al 40% circa delle diagnosi di tumore.

  • Cristina Da Rold

    Cristina Da Rold (Belluno, 1988) è data-journalist dal 2012. Si occupa di sanità con approccio data-driven, principalmente su Infodata – Il Sole 24 Ore Le Scienze. Scrive prevalentemente di disuguaglianze sociali, epidemiologia e nuove tecnologie in medicina. Consulente e formatrice nell’ambito della comunicazione sanitaria digitale, dal 2015 è consulente per la comunicazione/social media presso l’Ufficio italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal 2021 anche presso la Fondazione Pezcoller per la ricerca sul cancro di Trento. Nel 2015 ha pubblicato il libro “Sotto controllo. La salute ai tempi dell’e-health”(Il Pensiero Scientifico Editore). È docente presso il Master in comunicazione della scienza e della salute dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e presso il Master in comunicazione della scienza dell’Università di Parma.