Dal primo contributo negli anni ’70 fino ad istituire una borsa di studio e un My First AIRC Grant, Licia e Antonio hanno scelto di impegnarsi in prima persona nel sostegno alla ricerca oncologica.
Licia ha 75 anni. Sa che, alla sua età, la vita le potrebbe riservare ancora molti anni di vita in buona salute, ma che potrebbe anche andare diversamente. È con questa serena consapevolezza che racconta come abbia deciso di impegnarsi nella lotta contro il cancro.
“È dagli anni Settanta che, con mio marito Antonio, facciamo una donazione annuale ad AIRC. Abbiamo sempre fortemente creduto nella ricerca; senza non si va avanti”, dice.
Licia e Antonio sono proprietari di un’impresa di imballaggi industriali nel frusinate. “Ho frequentato l’istituto d’arte, ero una grafica. Poi con mio marito ci siamo lanciati in quest’avventura”, racconta. “Oggi - dice Licia - io e mio marito continuiamo a curarla, ma soprattutto a formare ed accompagnare le persone che lavorano con noi da molti anni per fare in modo che l’azienda possa continuare a camminare con le proprie gambe”.
“Il legame con AIRC - racconta Licia - è storico. Ricordo, il momento del passaggio dalla lira all’euro. AIRC ebbe l’idea di realizzare una raccolta delle vecchie monete in lire. Io mi occupai della raccolta nel mio paese. Fu una bellissima esperienza. In altri casi, anche se non ero impegnata direttamente, sono stata spesso coinvolta nella raccolta fondi per le azalee o i cioccolatini della ricerca”.
Nel 2020, Licia e Antonio decidono di rafforzare il loro impegno nel sostegno alla ricerca, contattando AIRC ed esprimendo il desiderio di istituire una borsa di studio per un giovane ricercatore. “Volevamo farlo da tempo e avevamo rimandato fin troppo”, racconta. “Il giorno in cui ho incontrato la persona incaricata da AIRC, mi sono emozionata. Ho sentito una grande gratificazione: AIRC in qualche modo mi aveva accompagnato per tutta la vita e, in quel caso, era venuta da me”.
Licia e Antonio sostengono una borsa di studio triennale in favore di Mattia Laffranchi, ricercatore che studia la suscettibilità al tumore al polmone. Si incontrano due volte. “È stato qualcosa di intenso”, dice Licia. “È bravissimo, mi ha colpito la sua capacità di trasmettere quanto creda pienamente nelle ricerca”.
Intanto, con l’azienda “Comimbal” decidono di sostenere anche un My First Airc Grant, finanziamento destinato ai giovani ricercatori che abbiano già maturato un'esperienza di ricerca oncologica in Italia o all’estero e che può rappresentare il primo passo verso la costituzione di un proprio gruppo di ricerca. Si tratta di un grant della durata di cinque anni che consentirà al ricercatore Luca Madaro di studiare la cachessia, cioè la perdita di massa muscolare e grassa che rappresenta una delle più serie conseguenze del cancro.
“Stiamo pensando di proseguire il nostro impegno nella lotta al cancro anche quando non ci saremo più, con un lascito”, confida Licia. “Io e mio marito abbiamo vissuto una vita piena. Siamo sposati da oltre 50 anni, ma desideriamo ancora di progettare quello che rimarrà di noi”, conclude.
VUOI RICORDARE UNA PERSONA CARA CON UNA GRANDE DONAZIONE?
Se desideri onorare la memoria di una persona cara e legare il suo nome all’impegno contro il cancro, puoi scegliere di dedicare un progetto di ricerca o una borsa di studio alla sua memoria, come ha fatto Chiara. Con una donazione a partire da 5.000 euro, contribuirai concretamente al progresso della ricerca oncologica, supportando un ricercatore e il suo progetto.
Per qualsiasi domanda e per trovare la formula di donazione più adatta a te, contatta Melissa Neri dell’Ufficio grandi donazioni e lasciti, 02 7797 326 - melissa.neri@airc.it