Maurizio Parola

Nato nel 1957 a Moncalieri, in provincia di Torino, ha conseguito la laurea in scienze biologiche nel 1980 e, nel 1987, il dottorato in patologia sperimentale e molecolare presso l’Università degli studi di Torino. In seguito ha ottenuto un secondo dottorato, in biochimica, presso la Brunel University in Gran Bretagna. Dopo essere tornato in Italia ha iniziato a lavorare prima come ricercatore universitario e, dal 2000, come professore ordinario di patologia generale presso la Facoltà di medicina e chirurgia, ora Scuola di medicina dell’Università di Torino.

Progetti seguiti

Oncostatin M, tumor associated macrophages and acquired immunity in NAFLD/NASH - related hepatocellular carcinoma

Nome dell'istituzioneUniversità degli Studi di Torino
RegionePiemonte
Budget anno in corso102.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2022 - 2027
Descrizione

Obiettivo del progetto di ricerca è studiare il ruolo della citochina oncostatina M (OSM) nel promuovere lo sviluppo e la progressione del carcinoma epatocellulare (HCC) nei pazienti con steatoepatite non alcolica (NASH). Quest’ultima è una condizione, non causata dall’alcol, in cui nel fegato è infiammato e danneggiato, a causa dell’accumulo di grassi. La NASH è una delle principali cause all’origine di questo tipo di tumore. Studi precedenti hanno dimostrato che l’OSM è presente in eccesso negli HCC associati alla NASH sia negli esseri umani sia negli animali di laboratorio in cui la malattia è stata riprodotta sperimentalmente. Nel corso del progetto si cercherà di studiare il ruolo di questa citochina nel mediare le interazioni tra cellule dell’immunità innata (macrofagi), cellule tumorali e cellule dell’immunità acquisita (linfociti) che possono favorire la progressione dell’HCC. Il progetto è anche volto a definire il significato clinico e prognostico della valutazione di OSM nei pazienti con NASH o con NAFLD. In quest’ultima condizione, che spesso precede la NASH, l’eccesso di grasso può essere o non essere associato a infiammazione e danno al fegato. Lo scopo ultimo è valutare sperimentalmente nuove terapie in grado di interferire con l’azione della OSM.