Guido Ferlazzo

Nato a Padova nel 1962 e cresciuto in Sicilia, si è laureato in medicina e chirurgia e si è specializzato in oncologia generale all’Università degli studi di Messina. Durante la specializzazione, si è aggiudicato una prima borsa di studio triennale AIRC per condurre ricerche di immunoterapia adottiva presso l’Istituto scientifico tumori (IST) di Genova. Tra il 1995 e il 1996, con una borsa di studio della Fondazione italiana per la ricerca sul cancro (FIRC), si è trasferito negli Stati Uniti come visiting scientist allo Strang Cancer Research Laboratory presso la Rockefeller University di New York. Successivamente è diventato ricercatore associato alla Wayne State University di Detroit, in Michigan. Rientrato in Italia nel 1999, dopo aver vinto un concorso da dirigente medico all’IST di Genova, nel 2002 è tornato negli Stati Uniti, sempre alla Rockefeller University, per studiare l’interazione tra cellule natural killer e cellule dendritiche. Nel 2005 si è trasferito di nuovo in Italia, pur continuando a trascorrere lunghi periodi di ricerca oltreoceano, fino al 2008, dopo essere diventato professore associato di patologia generale all’Università di Messina. Oggi è professore ordinario presso lo stesso ateneo e a Genova dirige il Dipartimento di medicina sperimentale e l’Unità operativa complessa di patologia e immunologia sperimentale dell’IRCCS Ospedale policlinico San Martino. Dal 2016 è anche visiting professor alla Nagoya City University, in Giappone.

Progetti seguiti

Targeting ILC-dendritic cell axis for tertiary lymphoid structure neogenesis and boosting of anti-tumor immune response

Nome dell'istituzioneOspedale Policlinico San Martino - IRCCS per l'Oncologia
RegioneLiguria
Budget anno in corso91.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2024 - 2029
Descrizione

Obiettivo del progetto è comprendere meglio i meccanismi alla base della formazione di tessuto linfoide terziario nel carcinoma polmonare non a piccole cellule. Di particolare interesse sono i processi che portano allo sviluppo delle funzioni protettive di tale tessuto, cercando al loro interno bersagli per nuovi approcci immunoterapici. Lo scopo ultimo è aumentare il tasso di pazienti che rispondono con successo alle attuali immunoterapie. Nel corso dello studio saranno identificati recettori e molecole solubili fondamentali per la formazione delle strutture linfoidi intra-tumorali, attraverso l’attivazione reciproca tra le cellule dendritiche e le cellule linfoidi innate.