Franco Locatelli

Nato a Bergamo nel 1960, si è laureato in medicina e chirurgia e specializzato prima in pediatria, nel 1990, e poi in ematologia, nel 1994, all’Università degli studi di Pavia. La sua carriera è proseguita a Pavia, dove è diventato professore ordinario di pediatria dell’ateneo e direttore del Dipartimento di pediatria dell’IRCCS Fondazione Policlinico San Matteo. Nel 2010 si è trasferito a Roma, dove è professore ordinario di pediatria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e guida il Dipartimento di oncoematologia pediatrica, terapia cellulare e genica dell’IRCCS Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Grazie anche a Fondazione AIRC, che sostiene le sue ricerche da vent’anni, ha condotto studi di grande rilevanza nel campo delle leucemie. Inoltre, il professor Locatelli ha attivato i primi 2 studi clinici in Italia basati sull’impiego di terapie a base di cellule CAR-T nelle neoplasie linfoidi a cellule B e nel neuroblastoma, il tumore solido extracranico più frequente dell’età pediatrica. Proprio sul neuroblastoma, grazie anche al contributo di AIRC, con il suo gruppo di ricerca ha fornito la prima dimostrazione di efficacia delle cellule CAR-T anche nei tumori solidi.

Progetti seguiti

Immunity in Cancer Spreading and Metastasis (ISM)

Nome dell'istituzioneOspedale Pediatrico Bambino Gesù
RegioneLazio
Budget anno in corso256.200 €
Tipo di progetto5 per Mille
Annualità2018 - 2025
Descrizione

CAR T-cell therapy targeting B7-H3 in medulloblastoma: from pre-clinical development to a first-in-human phase I trial

Nome dell'istituzioneOspedale Pediatrico Bambino Gesù
RegioneLazio
Budget anno in corso232.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2024 - 2029
Descrizione

Il progetto di ricerca si colloca nell’ambito degli approcci più innovativi di immunoterapia per la cura di tumori pediatrici e, nello specifico, del medulloblastoma, la neoplasia cerebrale più frequente nei bambini. La ricerca punta a caratterizzare in maniera approfondita i campioni di medulloblastoma ottenuti da pazienti, quale prerequisito per mettere a punto una terapia efficace con cellule CAR-T. In quest’ambito finora le difficoltà hanno riguardato principalmente l’identificazione di un antigene bersaglio adeguato, che sia espresso a sufficienza e in modo preferenziale sulle cellule tumorali. I dati preclinici che saranno raccolti nel corso del progetto costituiranno anche una componente cruciale del pacchetto normativo necessario per avviare uno studio clinico di fase 1.