Fabrizio Bianchi

Nato a Milano nel 1977, si è laureato in scienze biologiche presso l’Università degli studi della sua città e nello stesso ateneo ha conseguito un dottorato di ricerca in biologia molecolare e cellulare. Nel corso del dottorato ha lavorato all’Istituto europeo di oncologia a Milano, alla Nuffield Division of Clinical Laboratory Sciences del John Radcliffe Hospital, presso l’Università di Oxford, nel Regno Unito, e all’IFOM, l’Istituto di oncologia molecolare di AIRC, a Milano. È poi tornato all’Istituto europeo di oncologia, prima come post-doc e poi nel ruolo di senior scientist, nel laboratorio di Pier Paolo Di Fiore. Dal 2016 dirige il Laboratorio di Cancer Biomarkers presso la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia). È membro del Comitato di ricerca di base e traslazionale dell’International Association for the Study of Lung Cancer (IASLC) e del Consiglio direttivo della Società italiana di cancerologia.

Progetti seguiti

miRNome functional profiling of lung cancer to unveil mechanisms of resistance to immune checkpoint inhibitors

Nome dell'istituzioneFondazione Casa Sollievo della Sofferenza - I.R.C.C.S.
RegionePuglia
Budget anno in corso203.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2024 - 2029
Descrizione

Il progetto è focalizzato sul carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), che rappresenta la principale causa di morte per cancro nel mondo. L’obiettivo è migliorare la risposta alle terapie attraverso l’identificazione di marcatori biologici più affidabili di quelli individuati finora. L’introduzione delle immunoterapie basate sugli inibitori dei checkpoint immunitari (come quelli che inibiscono PD-1 o PD-L-1) ha migliorato fortemente le opzioni di trattamento per i malati, ma solo in una piccola frazione di pazienti si è osservata una risposta duratura a queste cure. Nel progetto si indagano pertanto i meccanismi molecolari regolati da microRNA, coinvolti nell’acquisizione di resistenza ai farmaci e nella progressione metastatica, che rendono il tumore del polmone, ancora molto difficile da curare.