Carlotta Sacerdote

Nata a Torino nel 1974, nel 1998 si è laureata in medicina e chirurgia nell’ateneo della sua città, dove ha poi conseguito una specializzazione in igiene e sanità pubblica, nel 2002, e un dottorato di ricerca in genetica medica, nel 2012. La sua esperienza lavorativa e di ricerca si è sviluppata principalmente nell’Azienda ospedaliero-universitaria Città della salute e della scienza di Torino. Ha poi frequentato il Memorial Sloan-Kettering di New York prima e l’Université Catholique di Bruxelles in qualità di visiting professor. A partire dal 2018 ha coordinato per l’Italia lo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition). Da aprile 2024 è professoressa ordinaria di statistica medica all’Università del Piemonte Orientale e responsabile del servizio di epidemiologa della ASL di Novara.

Progetti seguiti

The role of mitochondria in cancer incidence and survival: a new paradigm in gender oncology

Nome dell'istituzioneUniversità degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro"
RegionePiemonte
Budget anno in corso35.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2024 - 2029
Descrizione

Il sesso dei pazienti influenza sia la probabilità di insorgenza sia l’esito di diversi tipi di tumori. A oggi, la comprensione delle disparità di genere nel cancro è limitata. Tali disparità possono dipendere da fattori comportamentali, sociali e ambientali, ma occorre anche considerare aspetti biologici specifici dei sessi. Le variazioni nella funzione mitocondriale, regolate dai profili del DNA mitocondriale e da modificazioni epigenetiche, svolgono un ruolo cruciale in tal senso. La metilazione è una delle principali modifiche epigenetiche e tra quella nucleare e mitocondriale vi è un’intricata interazione che a oggi è ancora poco esplorata. Tra gli obiettivi dello studio vi sono: descrivere le differenze nella diagnosi di cancro e nella sopravvivenza in base al sesso per tutte le sedi tumorali; indagare se tali differenze siano mediate dallo stile di vita e fattori di rischio ambientali; studiare l’impatto dei fattori di rischio sul numero di copie del DNA mitocondriale e sui profili di metilazione mitocondriale e nucleare; chiarire il meccanismo fisiopatologico con cui il metabolismo mitocondriale può influenzare il rischio di insorgenza del tumore e la sopravvivenza, misurando in particolare i biomarcatori dello stress ossidativo e l’omeostasi del ferro; e, infine, valutare l’interazione fra profili di metilazione nucleare e mitocondriale, il rischio di cancro e la probabilità di sopravvivenza alla malattia.