Alessandra Boletta

Nata nel 1969 a Sondrio, nel 1992 si è laureata in scienze biologiche all’Università degli studi di Pavia. Quindi, ha proseguito gli studi a Londra, per poi rientrare e conseguire un titolo equivalente a quello di un dottorato presso l’IRCCS Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Bergamo. Nel 1997 si è trasferita negli Stati Uniti, presso la Johns Hopkins University a Baltimora, in Maryland, dove ha portato avanti la sua attività di post-dottorato occupandosi di una malattia genetica, il rene policistico. Agli inizi del 2003 è rientrata in Italia, presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, in qualità di responsabile dell’Unità di malattie renali cistiche. Dal 2014 al 2019 ha diretto la Divisione di genetica e biologia cellulare. Per il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali.

Progetti seguiti

Targeting novel metabolic vulnerabilities in renal cancer identified by single cell multiomics

Nome dell'istituzioneUniversità Vita-Salute San Raffaele
RegioneLombardia
Budget anno in corso335.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2024 - 2029
Descrizione

I carcinomi renali sono tra i primi 10 tipi di tumore più frequenti in Italia. Si tratta di malattie eterogenee, con diverse caratteristiche molecolari e istologiche. La riprogrammazione metabolica è un aspetto centrale di questi tipi di cancro, come testimoniano le numerose mutazioni individuate nei geni che regolano il metabolismo cellulare sia nelle forme sporadiche, sia in quelle ereditarie. Il laboratorio guidato da Boletta ha riprodotto in animali di laboratorio gli stadi di sviluppo del tumore renale a partire da lesioni benigne fino alla progressiva trasformazione in uno specifico tipo di carcinoma renale, il carcinoma papillare. Si tratta di un risultato unico al mondo. Con il progetto si cercherà di utilizzare alcune informazioni chiave identificate nei diversi stadi evolutivi del tumore, da un lato per comprendere gli eventi biologici che portano alla trasformazione tumorale, dall’altro per progettare terapie specifiche, basate sullo sfruttamento della riprogrammazione metabolica di questi tessuti.