TC (Tomografia computerizzata)

La tomografia computerizzata è una tecnica diagnostica per immagini che prevede l’utilizzo di raggi X con cui è possibile esaminare, in principio, tutte le parti del corpo.

Ultimo aggiornamento: 20 ottobre 2025

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Di che cosa si tratta?

La tomografia computerizzata (abbreviata con TC oppure CT dall’inglese Computed Tomography) è una tecnica diagnostica per immagini che consente di esaminare, in principio, tutte le parti del corpo (encefalo, polmone, organi addominali, vasi, ossa eccetera).

È un esame radiologico che prevede la raccolta di dati ottenuti grazie al passaggio di vari fasci di raggi X nell'area interessata e alla loro rielaborazione da parte di un computer. In tal modo si ricostruisce un’immagine tridimensionale dei diversi tipi di tessuto analizzati. Esiste ancora, ma è in disuso, l’acronimo TAC (da tomografia “assiale” computerizzata), in quanto tempo fa l’esame era condotto lungo un solo asse, con sezioni perpendicolari alla lunghezza del corpo. Oggi esistono macchinari multistrato più moderni e la tomografia computerizzata non è più solo assiale, ma le immagini sono acquisite con una tecnica spirale che permette di ottenere immagini tridimensionali. Nonostante il termine TAC sia considerato ormai obsoleto e improprio, continua a essere ampiamente utilizzato nel linguaggio comune per riferirsi alla tomografia computerizzata.

Inoltre, esistono diverse procedure diagnostico-terapeutiche TC-guidate, di radiologia cosiddetta interventistica come per esempio le biopsie TC-guidate. Tali interventi, se indicati, consentono di evitare alcune procedure chirurgiche più invasive.

Come si esegue?

Il paziente è disteso su un lettino che si muove nel senso della lunghezza all’interno di una struttura ad anello, chiamata Gantry, contenente il tubo radiogeno, che emette i raggi X. La struttura ad anello evita al paziente possibili reazioni di claustrofobia, in quanto permette alla procedura di svolgersi completamente all’apert0, anziché all’interno di un tubo come accadeva con gli apparecchi più vecchi. I raggi X emessi dal tubo radiogeno attraversano i distretti corporei da esaminare e vengono raccolti e trasformati in immagini da un software.

Durante l’esame è necessario che il paziente rimanga immobile e che segua le specifiche indicazioni del tecnico di radiologia come trattenere il respiro o non deglutire. Grazie all’ausilio di apparecchiature specifiche, lo specialista può seguire in tempo reale l’esame radiologico e le immagini raccolte.

Per studiare i vasi e per ottenere informazioni circa la vascolarizzazione di organi e tessuti, viene spesso utilizzato un mezzo di contrasto a base di iodio non radioattivo, che viene iniettato per via endovenosa. L’iniezione può determinare una sensazione di calore che svanisce velocemente. In casi specifici, per esempio quando bisogna analizzare l’apparato gastro-enterico, sono utilizzati anche altri tipi di mezzi di contrasto, che vengono somministrati per via orale o rettale.

È un esame che possono fare tutti o ha controindicazioni?

La TC è un esame che possono fare tutti, ma dato che impiega radiazioni ionizzanti, deve essere eseguita solo quando clinicamente giustificata.

Il mezzo di contrasto è un farmaco diagnostico e il suo impiego può avere delle controindicazioni, per esempio in caso di allergia al mezzo di contrasto stesso, che devono essere valutate dal medico che ha prescritto l’accertamento e dal medico radiologo responsabile dell’esecuzione dell’esame.

Occorre qualche tipo di preparazione particolare all'esame?

Nei casi in cui l’indagine non preveda l’uso del mezzo di contrasto non è necessaria alcuna preparazione. Se invece ne è previsto l'utilizzo per via endovenosa, il paziente deve essere a digiuno da almeno 6 ore.

In tutti i casi occorre togliere vestiti e accessori con parti metalliche che possono alterare il processo di acquisizione delle immagini.

È inoltre necessario che il paziente abbia a disposizione tutta la documentazione clinica e diagnostica precedente, ai fini di una corretta informazione ed esecuzione del protocollo d’esame da parte dello specialista. Se il paziente ha precedenti referti di esami TC, è necessario mostrarli al medico per un confronto.

È meglio che mi faccia accompagnare da qualcuno o posso venire da solo? Potrò guidare la macchina per tornare a casa?

Non è necessario farsi accompagnare. L'esecuzione della TC diagnostica non ha infatti alcun impatto sulla capacità di guidare veicoli. Se si eseguono invece procedure di radiologia interventistica, sarà necessario farsi accompagnare.

L'esame è doloroso o provoca altri tipi di disagio?

No, l’esame non è doloroso, se si esclude il possibile piccolo fastidio legato all'iniezione del mezzo di contrasto.

Alcuni pazienti riportano disturbi legati all'iniezione del contrasto come una sensazione di calore diffuso, la necessità impellente di urinare, molto raramente un gusto metallico in bocca e una lieve sensazione di nausea. Questi sintomi, in genere, scompaiono entro pochi minuti.

L'esame comporta dei rischi immediati?

I rischi immediati della TC sono imputabili solamente all’iniezione endovenosa del mezzo di contrasto, per cui possono essere ridotti al minimo valutando in precedenza le condizioni del paziente. I più frequenti (e comunque molto rari) effetti collaterali sono rappresentati dalla comparsa di lievi reazioni allergiche che comportano prurito e macchie rosse sulla pelle. I sintomi durano poco e scompaiono da soli. Il paziente deve avvertire il medico qualora dovesse accorgersi di questi sintomi. In rarissimi casi si possono verificare reazioni allergiche più gravi che vengono prontamente trattate dall’équipe medica del presidio in cui è stato eseguito l’esame TC.

L'esame comporta dei rischi a lungo termine?

L'esame prevede l’utilizzo di raggi X, quindi è opportuno valutare con il medico quando è realmente necessario eseguirlo. L'esposizione a radiazioni, infatti, ha un potenziale effetto cancerogeno, per cui occorre in ogni singolo caso confrontare questi possibili rischi con il beneficio che ci si attende dall’indagine. Per questo motivo, la medicina moderna adotta il principio ALARA (dall’inglese "As Low As Reasonably Achievable"), che prevede di esporre il paziente alla minor dose di radiazioni possibile, pur garantendo immagini di qualità diagnostica. Vengono quindi utilizzati protocolli standardizzati per controllare e adattare la dose in base alla zona del corpo e alle caratteristiche del paziente, evitando esposizioni inutili.

Quanto dura?

L'esecuzione dell’esame varia a seconda della zona esaminata e dal sospetto diagnostico. La scansione TC dura pochi secondi, ma vanno calcolati altri intervalli di tempo necessari, come per esempio il posizionamento del paziente sul lettino e l’iniezione del mezzo di contrasto, che fanno sì che l’esame duri qualche minuto.

Alla fine posso andare subito a casa o devo restare in osservazione? Per quanto?

In genere non è necessaria alcuna attesa al termine dell'esame, anche se, nel caso di iniezione endovenosa di mezzo di contrasto, spesso si attende qualche minuto nel reparto di radiologia per sorvegliare l’eventuale esordio di una possibile reazione allergica. Nelle persone affette da malattie renali, a volte viene iniettata una soluzione fisiologica per consentire l’eliminazione del mezzo di contrasto più rapidamente.

Posso riprendere subito la mia vita normale o devo avere particolari accortezze?

Eseguito l’esame, si può tornare alle proprie abitudini quotidiane. L’unico consiglio è bere abbondantemente nelle ore successive all’indagine per facilitare l’eliminazione del mezzo di contrasto.

Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.

Autore originale: DNA Media Lab

Revisione di Elena Panariello in data 20/10/2025

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