Ultimo aggiornamento: 15 maggio 2025
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I più comuni tumori della pelle sono i carcinomi basocellulari, che hanno origine dalle cellule basali, e i carcinomi spinocellulari, che invece, si sviluppano dalle cellule squamose della pelle, ovvero quelle più superficiali. Nella maggior parte dei casi si tratta di tumori che evolvono lentamente e di rado danno metastasi. Ci sono poi i melanomi, meno frequenti (rappresentano circa il 5% del totale dei tumori della pelle) ma molto più pericolosi. Per questo è molto importante riconoscerli precocemente, prima che si diffondano nell’organismo. In Italia nel 2024 sono state stimate circa 12.941 nuove diagnosi di melanoma della cute: 7.069 tra gli uomini e 5.872 tra le donne. Si tratta del terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. Tra i fattori di rischio ambientali, il più importante è sicuramente l’esposizione ai raggi UV.
Come per altre forme di cancro, anche per il melanoma è importante una diagnosi precoce, che permetta la completa asportazione del tumore per ridurre il più possibile il rischio che le metastasi si stacchino dal tumore, raggiungendo i linfonodi e gli organi lontani. Almeno per il momento non esistono le condizioni per prevedere un programma di screening periodico a livello nazionale su tutta la popolazione. Si ritiene più opportuno invitare le persone a tenere sotto controllo la propria pelle, imparando a riconoscere eventuali segnali che richiedano un accertamento da parte del proprio medico ed eventualmente dello specialista.
Le persone che si sono esposte per molti anni e a lungo al sole, soprattutto per ragioni professionali (per esempio contadini, marinai, pescatori o maestri di sci), sono a maggior rischio di sviluppare carcinomi della pelle. Anche lo sviluppo del melanoma può essere condizionato da un’eccessiva esposizione ai raggi solari. Vi sono tuttavia diversi tipi di melanoma: alcuni si manifestano in seguito a scottature solari, soprattutto quelle subite durante l’infanzia, mentre altri possono insorgere in zone meno esposte, indipendentemente dall’esposizione ai raggi ultravioletti. In alcuni casi, nello sviluppo di un melanoma sono coinvolti anche fattori genetici.
Tutti dovrebbero farsi esaminare periodicamente, almeno una volta l’anno la superficie del corpo e prestare attenzione alla comparsa di nuove macchie o lesioni, oppure ad alterazioni di nei esistenti. Alcune categorie di persone dovrebbero poi sottoporsi a controlli più ravvicinati e attenti.
Idealmente una volta al mese dovrebbero controllarsi la pelle, con l’aiuto di uno specchio o del partner:
Dovrebbero chiedere a un dermatologo istruzioni più precise su come eseguire questo controllo mensile le persone considerate a maggior rischio di melanoma:
Sarebbe opportuno che si sottoponessero a controlli regolari da parte di un esperto di tumori della pelle coloro che:
Quando la malattia si ripresenta più volte in uno o più membri della famiglia si può sospettare che nel loro corredo genetico siano presenti mutazioni ereditarie che ne favoriscono lo sviluppo. Sono diversi i geni che, se alterati, possono predisporre alla malattia: per esempio, il gene CDKN2A è quello che più frequentemente risulta mutato nella forma familiare del melanoma, ma negli ultimi anni i ricercatori hanno evidenziato anche il ruolo di altri geni. Esistono test genetici per individuare queste anomalie, ma, indipendentemente dall’esito del test, sono da considerarsi sempre a rischio tutti i parenti di primo e secondo grado di persone affette da melanoma e appartenenti a famiglie in cui sono presenti più casi. Per gli individui portatori di mutazioni, il rischio di ammalarsi è circa 50 volte superiore rispetto a quello della popolazione generale, ma non bisogna dimenticare gli altri fattori di rischio, come il tipo di pelle o l’esposizione al sole.
Per tutte le persone che non presentano caratteristiche tali da aumentare il rischio di sviluppare un tumore della pelle, è sufficiente controllare periodicamente la superficie della pelle da soli o con l’aiuto di un'altra persona, in un locale ben illuminato, con l’aiuto di uno specchio per esaminare anche le parti del corpo che altrimenti non si riescono a vedere.
In generale occorre segnalare al medico la comparsa di ogni nuova lesione della pelle che persiste nel tempo, come piccoli rigonfiamenti, noduli o ulcere, soprattutto nelle zone esposte al sole, perché si potrebbe trattare di carcinomi cutanei.
Per riconoscere la possibile insorgenza di un melanoma, i dermatologi consigliano di tenere a mente la cosiddetta regola “ABCDE”. Queste lettere aiutano a ricordare alcune caratteristiche che rendono sospetto un neo o una nuova macchia comparsa sulla pelle:
Occorre inoltre segnalare al medico se un neo comincia a sanguinare spontaneamente, se è arrossato alla periferia, prude o brucia, oppure se cambia il suo aspetto in superficie, da liscio a rugoso, e così via.
In presenza di uno o più di questi segnali è bene rivolgersi al proprio medico, che richiederà un controllo specialistico.
Di solito lo specialista effettua una dermatoscopia (o epiluminescenza), cioè esamina la lesione cutanea con uno strumento, chiamato dermatoscopio, che è in grado di riconoscere eventuali forme maligne. Tramite una sorgente luminosa che “colpisce” la cute e grazie a una telecamera o a un microscopio collegato a essa, è possibile analizzare la struttura interna della lesione. Questo esame permette di riconoscere diversi tipi di forme tumorali della pelle e, spesso, il medico effettua anche una o più fotografie per verificarne eventualmente l’evoluzione nel tempo.
Se lo specialista lo ritiene opportuno, perché c’è il dubbio che la lesione possa essere tumorale, si può effettuare una biopsia escissionale, che consiste nella completa rimozione di una neoformazione o di una lesione, includendo anche 2-3 mm di tessuto sano periferico. Il campione prelevato viene poi sottoposto a esame istologico in laboratorio. Nel caso l'esame istologico condotto da un anatomo-patologo confermi la natura maligna della lesione, potrebbero rendersi necessari altri esami e altre cure, in particolare un intervento più esteso per rimuovere eventuali altre cellule tumorali residue.
Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
Autore originale: Zadig
Revisione di Cristina Da Rold in data 15/05/2025
Zadig