Terapia genica: cos’è, applicazioni e prospettive future

Con modifiche del materiale genetico è possibile introdurre nelle cellule dei pazienti porzioni di DNA o strumenti molecolari in grado di correggere mutazioni o alterazioni genomiche che provocano malattie, al fine di prevenirne lo sviluppo o di guarirle.

Ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2025

Tempo di lettura: 16 minuti

Cos’è la terapia genica

La terapia genica rappresenta una delle frontiere più promettenti della medicina moderna. L’idea alla base è semplice: correggere direttamente i difetti genetici responsabili di malattie, introducendo nelle cellule portatrici una copia funzionante del gene alterato o correggendo direttamente la mutazione. Tecniche ancora più recenti di gene editing (letteralmente, “modificazione genetica”) permettono addirittura di correggere alcune specifiche mutazioni, offrendo un potenziale ancora maggiore di precisione. Dopo decenni di studi e sperimentazioni, oggi esistono terapie geniche approvate che stanno cambiando la vita a persone con malattie rare e incurabili. Ci sono, tuttavia, ancora alcune limitazioni da superare.

Applicazioni cliniche e tecnologie utilizzate nella terapia genica

La terapia genica viene utilizzata principalmente per trattare malattie genetiche ereditarie, ovvero condizioni causate da errori nel DNA trasmessi dai genitori ai figli. Tra queste patologie rientrano:

  • le immunodeficienze congenite come la ADA-SCID, causata da mutazioni che compromettono la funzione dei linfociti T e B, anche nota come “malattia dei bambini bolla”;
  • alcune forme di cecità ereditaria come l’amaurosi congenita di Leber;
  • distrofie muscolari come la Duchenne, che indebolisce progressivamente i muscoli;
  • gravi anemie ereditarie, tra cui la talassemia e l’anemia falciforme, che colpiscono la produzione di emoglobina, compromettendo la formazione e la funzionalità dei globuli rossi.

Terapia genica nel trattamento dei tumori: le applicazioni

Oltre che nelle malattie ereditarie rare, la terapia genica sta mostrando un notevole potenziale anche in oncologia. In particolare, le cellule del sistema immunitario possono essere modificate in laboratorio in modo che riconoscano e attacchino le cellule tumorali. È il caso delle CAR-T, acronimo dall’inglese Chimeric Antigen Receptor T cells, una terapia cellulare innovativa che ha già migliorato la prognosi di alcuni tumori del sangue, come leucemie, linfomi e mieloma multiplo.

A questi scopi si utilizzano spesso vettori virali, cioè virus inattivati e modificati in laboratorio, in modo da trasportare il gene corretto o le istruzioni terapeutiche all’interno delle cellule malate. Tra i più usati ci sono i virus adeno-associati (AAV), che restano fuori dal DNA del genoma, in una forma detta episomale. Un altro sistema virale molto utilizzato sono i vettori retrovirali o lentivirali, che invece integrano il gene nel DNA delle cellule. In alternativa si stanno sviluppando anche metodi come le nanoparticelle lipidiche, per migliorare la sicurezza e la precisione del trattamento. Si tratta di minuscole gocce di grasso che trasportano materiale genetico, simili a quelle usate nei vaccini a mRNA.

Limiti attuali e sfide future per la terapia genica

Nonostante i risultati molto promettenti, la terapia genica presenta ancora alcune sfide e rischi che i ricercatori stanno cercando di superare.

Aspetti critici legati all’inserimento del gene

Uno dei principali riguarda il controllo dell’inserimento del gene corretto all’interno del DNA. Con alcune tecniche, come quelle che utilizzano vettori retrovirali o lentivirali, il gene potrebbe integrarsi in un’area non desiderata del genoma, con il rischio seppure raro di interferire con altri geni e favorire lo sviluppo di malattie, tra cui alcuni tipi di tumore. L’utilizzo di vettori non integranti, come i virus AAV, riduce significativamente questo rischio, poiché il DNA virale non si integra nel genoma della cellula ospite. Per minimizzare ulteriormente i rischi, la comunità scientifica sta sviluppando e testando nuove tecnologie e approcci, come l’editing genomico con CRISPR-Cas9, che promettono di offrire soluzioni più precise e sicure per la terapia genica.

Risposta immunitaria e tollerabilità delle terapie geniche

Un altro aspetto da considerare è la risposta del sistema immunitario a questi interventi. Anche se i virus utilizzati come vettori sono inattivati e resi sicuri, possono comunque essere riconosciuti come estranei dall’organismo, provocando infiammazione o reazioni immunitarie che riducono l’efficacia del trattamento e possono impedire una seconda somministrazione della terapia. Per questo motivo, la selezione del tipo di vettore e la modalità di somministrazione sono oggetto di continui studi e miglioramenti.

Costi e organizzazione delle terapie geniche

Oltre alle sfide biologiche, la terapia genica presenta anche importanti ostacoli pratici ed economici. Si tratta di un trattamento altamente personalizzato che richiede tecnologie avanzate, strutture cliniche accreditate, personale specializzato e rigorosi controlli di qualità, il che comporta costi molto elevati. Questi fattori ne limitano l’accessibilità, soprattutto nei Paesi con risorse sanitarie limitate. Le spese non dipendono solo dalla ricerca, dallo sviluppo e dalla produzione, ma anche dall’organizzazione complessa del percorso terapeutico di questi pazienti. Ciò rappresenta una sfida significativa per la sostenibilità dei sistemi sanitari. Sono tuttavia in corso tentativi internazionali per semplificare le procedure, ridurre i costi e rendere queste terapie salvavita accessibili a un numero crescente di pazienti.

Il futuro della terapia genica: approvazioni, studi e prospettive

Negli ultimi anni, i progressi nel campo della terapia genica sono stati straordinari. Nella prima metà del 2025, negli Stati Uniti circa 43 terapie cellulari e terapie geniche sono state approvate dagli enti regolatori, mentre nell’Unione europea sono stati autorizzati 27 prodotti di terapia medicinale avanzata (ATMP), di cui 19 sono terapie geniche. Si tratta di numeri destinati a crescere, dato che nuove opzioni terapeutiche sono in corso di sviluppo per pazienti affetti da malattie rare e gravi, prima considerate incurabili. Sono inoltre in corso oltre 2.100 studi clinici di terapia genica, di cui circa il 57% riguarda indicazioni oncologiche, mentre il restante 43% comprende malattie rare, neurologiche e cardiovascolari.

Un elemento di svolta sembra essere rappresentato dalle tecnologie di gene editing come CRISPR-Cas9, che funziona come una “forbice molecolare guidata”. Ciò permette non solo di inserire un gene non alterato, ma anche di correggere direttamente le mutazioni responsabili di una malattia con una precisione mai vista prima. Questi strumenti stanno ampliando enormemente le possibilità terapeutiche, e aprono la strada a interventi ancora più precisi e mirati.

Il futuro della terapia genica è quindi promettente, ma richiederà un grande lavoro di squadra. La collaborazione tra medici e ricercatori, industrie farmaceutiche, istituzioni sanitarie e associazioni di pazienti sarà fondamentale per superare le barriere ancora esistenti, rendere le terapie più sicure, semplificare le procedure e abbassare i costi. L’obiettivo è chiaro: trasformare terapie d’avanguardia in cure accessibili e sostenibili, migliorando concretamente la vita dei pazienti.

Domande frequenti sulla terapia genica

In che cosa consiste la terapia genica?

La terapia genica consiste nell’introdurre nelle cellule del paziente materiale genetico, come una copia funzionante di un gene che nella persona è alterato, per riparare mutazioni responsabili di una malattia. L’obiettivo è prevenire lo sviluppo della patologia o correggerla.

Quali sono le applicazioni più importanti della terapia genica?

Le applicazioni principali riguardano le malattie genetiche ereditarie, per esempio ADA-SCID, distrofia muscolare di Duchenne e alcune forme di anemia ereditaria. La terapia genica è molto promettente anche in oncologia, come nel caso delle cellule CAR-T, linfociti T dei pazienti prelevati e modificati affinché riescano meglio a riconoscere e attaccare cellule tumorali.

Come funziona la terapia genica con virus come vettori?

I vettori virali sono virus modificati e resi innocui che trasportano il gene corretto nelle cellule del paziente. Alcuni, come i vettori lentivirali, inseriscono il gene nel DNA della cellula; altri, i virus adeno-associati (AAV), no.

Quali sono i rischi della terapia genica?

Il rischio principale, anche se raro, è che il gene corretto sia inserito in una posizione non desiderata del DNA, con il rischio di interferire con altri geni. Alcuni vettori possono inoltre stimolare una risposta immunitaria che riduce l’efficacia del trattamento o ne impedisce una seconda somministrazione. Per ridurre questi rischi si stanno sviluppando tecniche di editing più precise.

Che ruolo ha CRISPR-Cas9 nella terapia genica?

CRISPR-Cas9 è uno strumento di gene editing che agisce come una “forbice molecolare” in grado di correggere direttamente specifiche mutazioni. Offre una precisione superiore rispetto ai metodi tradizionali e rappresenta uno dei principali avanzamenti per lo sviluppo di nuove terapie geniche.

Quanto costa una terapia genica?

Le terapie geniche hanno costi molto elevati, perché richiedono tecnologie avanzate, personale e strutture specializzati e rigorosi controlli di qualità. Questi fattori influiscono sull’accessibilità e sulla sostenibilità per i sistemi sanitari.

Quali sono le innovazioni previste nella terapia genica?

Le innovazioni più rilevanti riguardano strumenti di editing sempre più precisi, come CRISPR-Cas9, e nuove tecnologie di veicolazione, tra cui vettori virali migliorati e nanoparticelle lipidiche. Sono inoltre in crescita studi clinici e terapie già approvate per malattie rare e tumori.

Le malattie genetiche si possono curare con la terapia genica?

Per alcune malattie genetiche rare la terapia genica ha già dimostrato di migliorare significativamente la qualità di vita e, in alcuni casi, di correggere la causa genetica alla base della malattia. Tuttavia l’efficacia dipende dal tipo di patologia e restano sfide da superare, soprattutto sul fronte sicurezza e accessibilità.

La terapia genica è disponibile in Italia?

In Italia sono disponibili diverse terapie geniche autorizzate a livello europeo come prodotti di terapia avanzata (ATMP). La loro somministrazione avviene in centri clinici altamente specializzati, selezionati per garantire sicurezza, qualità e competenze adeguate.

  • Raffaella Gatta

    Biotecnologa con un dottorato in Scienze genetiche e biomolecolari, ha svolto attività di ricerca preclinica in oncologia presso l’Istituto Mario Negri. Dal 2018 è freelance scientific writer e medical writer, e collabora con fondazioni, agenzie e testate specializzate nella produzione di contenuti destinati a medici, operatori sanitari e al grande pubblico. Si occupa principalmente di medicina e ricerca clinica, raccontando con chiarezza e rigore l’evoluzione della conoscenza scientifica e il suo impatto sulla salute.