Cistoscopia

Si tratta di un esame che permette di individuare anomalie a carico della vescica e delle basse vie urinarie e di prelevare piccoli campioni di tessuto da analizzare in laboratorio.

Ultimo aggiornamento: 10 luglio 2025

Tempo di lettura: 4 minuti

La cistoscopia è un esame che permette di visualizzare le pareti interne della vescica e dell'uretra (il condotto che collega la vescica con l'esterno). Consente di individuare anomalie o patologie a carico della vescica e delle basse vie urinarie come calcoli, polipi, diverticoli o tumori e di prelevare eventualmente piccoli campioni di tessuto da analizzare in laboratorio con l’esame istologico. Viene prescritta per indagare le cause di alcuni disturbi come la presenza di sangue nelle urine, dolore pelvico cronico, infezioni urinarie ricorrenti, minzione dolorosa, ritenzione o incontinenza urinaria, vescica iperattiva, segni di ingrossamento della prostata e nei casi in cui esami precedenti facciano sospettare l'esistenza di calcoli o lesioni tumorali.

In alcune circostanze la cistoscopia, oltre che a scopo diagnostico, può essere terapeutica. Con l’inserimento di micro-strumenti, infatti, permette anche di eseguire piccoli interventi come l’asportazione di polipi, calcoli e piccoli tumori. La cistoscopia è essenziale anche nel controllo periodico dei pazienti già trattati per tumore della vescica, perché parte integrante e fondamentale del percorso di follow-up, in quanto consente di rilevare precocemente eventuali recidive. I tempi tra un controllo e l’altro dipendono dallo stadio e dal grado della malattia al momento della diagnosi.

Come si esegue?

La cistoscopia è un esame ambulatoriale di breve durata, in cui si utilizza uno strumento a fibre ottiche di piccole dimensioni detto cistoscopio che presenta all’estremità una piccola telecamera. Esistono due diversi tipi di citoscopio: il cistoscopio flessibile, utilizzato in regime ambulatoriale, e il cistoscopio rigido, usato in regime di ricovero ospedaliero e sotto anestesia spinale o generale. Prima dell’inserimento il medico applica un gel lubrificante e anestetizzante all’interno dell’uretra del paziente che, dopo aver svuotato la vescica, è sdraiato sul lettino a pancia in su e con le ginocchia piegate. Lo strumento viene quindi inserito nell’uretra e spinto lentamente fino alla vescica, provocando un leggero fastidio, più che dolore. La vescica viene distesa mediante l'introduzione d’acqua sterile per consentire una migliore visualizzazione. Grazie allo sviluppo di ottiche ad alta definizione, la qualità dell’immagine è notevolmente migliorata. In alcuni centri viene usata la cistoscopia con fluorescenza (PDD o “photodynamic diagnosis”), che permette di individuare lesioni piatte (come i carcinomi in situ) difficili da rilevare con la luce bianca tradizionale. Sistemi di intelligenza artificiale, ancora in fase sperimentale, potrebbero in futuro affiancare l’urologo nell’identificazione di lesioni sospette.

È un esame che possono fare tutti?

La cistoscopia non può essere eseguita se è in atto un’infezione urinaria. Per verificare questa eventualità può essere richiesto al paziente di eseguire, qualche giorno prima dell'esame, l’urinocoltura. Se questa rileva un’infezione, verrà prescritta l’idonea terapia antibiotica. Vi sono rari casi in cui eseguire la cistoscopia è difficoltoso, a causa di restringimenti (stenosi) o particolari conformazioni anatomiche dell’uretra.

Occorre qualche tipo di preparazione particolare all'esame?

La cistoscopia non prevede una particolare preparazione. Occorre però che il paziente informi i medici nel caso stia assumendo farmaci anticoagulanti o antiaggreganti. A volte può essere prescritta una breve profilassi antibiotica.

Nel caso in cui durante l’esame venissero rilevate delle lesioni tumorali sospette nella vescica, si procederà anche con l’esecuzione di una cistoscopia in sala operatoria, sotto anestesia spinale o generale. In questo caso si dovranno eseguire esami del sangue e un elettrocardiogramma e sarà richiesto il digiuno dalle 8 ore precedenti l'intervento.

È meglio che mi faccia accompagnare da qualcuno o posso venire da solo?

Non occorre farsi accompagnare, perché durante l’esame non vengono, di norma, somministrati farmaci che alterano il livello di attenzione. Qualora invece venga eseguita una cistoscopia terapeutica, anche in day-hospital, sarebbe meglio avere una persona che possa aiutare il paziente.

L'esame è doloroso o provoca altri tipi di disagio?

L’introduzione del cistoscopio può causare un forte fastidio e a volte un leggero dolore, soprattutto negli uomini che hanno un’uretra più lunga. Per questo, prima dell'esame viene applicato il gel lubrificante ad azione anestetica. L’introduzione di acqua sterile per dilatare la vescica può inoltre provocare lo stimolo a urinare.

L'esame comporta rischi immediati?

Dopo l’esecuzione della cistoscopia flessibile, rare volte i pazienti possono avvertire bruciore durante la minzione o emettere urina rosata. Il minimo rischio di infezione legato alla procedura può essere ridotto con la somministrazione dell’antibiotico dopo l'esame. Viene comunque sempre utilizzato un cistoscopio sterile e tutti i presidi utilizzati sono altrettanto sterili. Occorre rivolgersi al medico nel caso in cui, nei giorni seguenti, si verifichi febbre, si avverta nausea oppure si abbia difficoltà a urinare.

L'esame comporta rischi a lungo termine?

La cistoscopia non comporta generalmente rischi a lungo termine.

Quanto dura l’esame?

In genere l'esame dura dai 5 ai 10 minuti. Può essere più lungo se occorre effettuare anche una biopsia.

Alla fine posso andare subito a casa o devo restare in osservazione? Per quanto?

Per la procedura ambulatoriale non è necessario alcun periodo di osservazione. Se invece viene eseguito anche un piccolo intervento, può essere previsto un ricovero in regime di day hospital o di degenza ordinaria di 2-3 giorni.

Posso riprendere subito la mia vita normale o devo avere particolari accortezze?

Dopo una cistoscopia a scopo diagnostico, si può riprendere la propria vita abituale, senza tuttavia fare sforzi eccessivi e con l'accortezza di bere molta acqua per alleviare il fastidio e favorire l’emissione di urina. Bagni caldi possono aiutare a lenire il bruciore a livello dell'uretra. Se l’esame è stato di tipo terapeutico, dopo la dimissione è consigliabile un riposo di qualche giorno. Per la ripresa dell'attività sessuale è meglio che siano passati tutti i sintomi di infiammazione o infezione.

Disclaimer

Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.

Autore originale: DNAMediaLab 

Revisione di Raffaella Gatta in data 10/07/2025

  • DNAMediaLab