Ultimo aggiornamento: 20 giugno 2025
Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, la Società Italiana di Immunologia, Immunologia Clinica e Allergologia (SIICA) e il Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori (NIBIT) sono lieti di annunciare che il Premio Ricercata 2025 è stato assegnato alla Dottoressa Sara Zumerle, ricercatrice presso l'Istituto Oncologico Veneto (IOV).
Il prestigioso riconoscimento, del valore di 20.000 euro, è pensato per sostenere lo sviluppo della carriera scientifica di immunologhe e immunologi che affrontano le sfide della genitorialità. Da Sara Zumerle verrà utilizzato in particolare per portare avanti un innovativo progetto di ricerca sull'immunoterapia nel glioblastoma, un tipo di tumore cerebrale particolarmente aggressivo.
"Sono profondamente grata per questo riconoscimento. Il Premio Ricercata rappresenta non solo un'opportunità per continuare a sviluppare il mio progetto di ricerca sull'immunoterapia nel glioblastoma, ma anche un segnale di speranza per tutti i ricercatori e le ricercatrici che affrontano le sfide di diventare genitori. Ringrazio AIRC, SIICA e NIBIT per il sostegno in una fase della vita e della carriera così particolare”, dichiara Sara Zumerle.
Il Premio Ricercata, istituito da AIRC, SIICA e NIBIT, mira a facilitare il rientro al lavoro dei ricercatori dopo la nascita di un figlio, offrendo un sostegno concreto per la realizzazione di progetti di ricerca in immunologia applicata all'oncologia. I fondi del premio saranno utilizzati per coprire i costi diretti del progetto, come materiali di consumo, servizi, piccole strumentazioni, partecipazione a convegni e pubblicazioni.
Sara Zumerle ha un percorso accademico e scientifico di grande rilievo, con una doppia laurea conseguita in Biologia Molecolare e Genetica, e inoltre un dottorato di ricerca in fisiopatologia cellulare e molecolare. Attualmente è impegnata in progetti innovativi in immuno-oncologia presso l'Istituto Oncologico Veneto, con un focus particolare sui macrofagi.
Diventata mamma alla fine del secondo postdoc, il congedo di maternità è arrivato in un momento cruciale, mentre era coinvolta nella stesura di due importanti articoli scientifici. Grazie al lavoro di squadra entrambi gli articoli sono stati pubblicati nei tempi previsti.
“Al momento del rientro al lavoro, affrontare la nuova gestione del tempo, la mancanza di sonno e l'equilibrio tra vita privata e impegni accademici non è stato semplice, ma questa esperienza mi ha profondamente arricchita anche sotto il profilo professionale. Mi ha infatti insegnato a organizzarmi con maggiore efficacia, a dare priorità alle attività davvero cruciali e a valorizzare il lavoro collaborativo. Come ricercatrice e madre, trovo che l’esistenza di un premio come questo riconosca non solo le sfide, ma anche la straordinaria resilienza e il contributo che i nuovi genitori continuano a portare alla ricerca scientifica”, conclude la dottoressa Zumerle.