Fondazione AIRC in campo per la salute al maschile: prevenzione e screening riducono il rischio di cancro

Ultimo aggiornamento: 26 marzo 2024

In Italia circa un uomo su due è colpito da un tumore nel corso della vita e, secondo le stime, gli uomini si ammalano di più rispetto alle donne. L’incidenza del cancro negli uomini è, infatti, più alta di circa il 19% (Global Cancer Statistics 2020). Tra le ragioni, oltre a fattori biologici e di genere, c’è anche una minore attenzione da parte degli uomini al proprio stato di salute e una scarsa adesione agli screening. Per questo, in occasione della Festa del Papà, Fondazione AIRC ribadisce l’importanza di adottare abitudini salutari per ridurre il rischio di sviluppare un tumore e invita la popolazione maschile a sottoporsi a controlli e programmi di screening offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale.

 

LA PREVENZIONE ETÀ PER ETÀ

In materia di prevenzione, ci sono alcune indicazioni che risultano valide a tutte le età, mentre altre riguardano in particolare determinate stagioni della vita:

0-49 anni: l’incidenza dei tumori è bassa. È importante costruire abitudini virtuose: non cominciare a fumare o rinunciare al fumo, mantenere il peso forma facendo regolarmente esercizio fisico, seguire una dieta ricca di cereali integrali, frutta, verdura e legumi, e limitare o, meglio, evitare il consumo di alcol. Inoltre, è raccomandata per gli adolescenti la vaccinazione contro il papilloma virus (HPV);

50-69 anni: l’incidenza dei tumori aumenta sensibilmente. Resta fondamentale avere comportamenti e abitudini salutari e prestare attenzione a eventuali nuove condizioni, come il diabete. Fortemente raccomandata è l’adesione ai programmi di screening per la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto. Per il cancro della prostata, dai 55 anni in su, possono essere consigliati controlli dello stato di salute dell’apparato genitourinario e un confronto con il proprio medico riguardo ai pro e i contro del dosaggio del PSA.

Sopra i 70: in questa fascia d’età si concentra la maggior parte delle diagnosi di tumore, soprattutto della prostata, del polmone e del colon-retto. Occorre prestare attenzione all’eventuale comparsa di sintomi che possono segnalare la presenza di un tumore e mantenere comportamenti salutari, da adattare alle possibilità individuali. Ridurre il più possibile i fattori di rischio modificabili può ridurre la possibilità di ammalarsi. Per approfondire: www.airc.it/cancro/prevenzione-tumore/salute-maschile/la-prevenzione-eta-per-eta

 

208MILA NUOVE DIAGNOSI DI CANCRO NEL 2023. INVESTIRE IN RICERCA E PREVENZIONE

Nel 2023 in Italia sono state stimate circa 208.000 nuove diagnosi di tumore nella popolazione maschile, 3mila in più rispetto all’anno precedente. I tumori più diagnosticati fra gli uomini sono il cancro alla prostata (circa 41.100 nuovi casi, quasi il 20% di tutte le diagnosi), al polmone (circa 30.000), al colon-retto (circa 26.8000), alla vescica (circa 23.700), allo stomaco (circa 9.000), al fegato (circa 8.130), il linfoma non-Hodgkin (circa 8.100), del rene (circa 7.900), delle vie aereodigestive superiori (circa 7.050) e della cute con il melanoma (circa 7000). Per contrastare questi numeri è necessario continuare a sostenere la ricerca e promuovere la cultura della prevenzione: il miglioramento delle pratiche diagnostico-terapeutiche-assistenziali e i progressi compiuti nella lotta al tabagismo hanno, infatti, fatto registrare, nel periodo tra il 2007 e il 2019, una diminuzione del tasso di mortalità per cancro tra gli uomini del 14,4% circa. La riduzione si è tradotta in circa 206mila decessi in meno rispetto a quelli attesi in base ai tassi medi del periodo 2003-2006. (Dati AIOM-AIRTUM 2023). Per approfondire:

https://www.airc.it/cancro/prevenzione-tumore/salute-maschile

IL REGALO PIÙ BELLO PER PAPÀ JACOPO: LA SECONDA VITA DEL MIO PICCOLO ETTORE

È il gennaio 2019 quando Ettore, 2 anni e mezzo all’epoca, a seguito di alcuni sintomi che non convincono la pediatra viene portato al pronto soccorso. La diagnosi è di quelle che non vorresti mai sentire: leucemia. Da quel momento inizia un percorso lungo due anni. Oggi Ettore sta bene e papà Jacopo racconta così il difficile percorso di cura del figlio: “Per la prima volta mi sono fidato ciecamente. Mi sono affidato alla scienza, ai medici e alla ricerca per superare qualcosa che non conoscevo, la leucemia di Ettore. Non sapevamo cosa raccontargli, era difficile spiegare a un bambino così piccolo cos’è la leucemia, che doveva sottoporsi alla chemioterapia. Così ci siamo inventati l’idea del viaggio, abbiamo sfruttato il potere della fantasia per fargli vivere la quotidianità con più leggerezza: gli abbiamo raccontato che era lì a fare un training per diventare astronauta, abbiamo comprato libri, giochi e luci che nella stanza dell’ospedale ricreavano il cielo e lo spazio. Willy (il macchinario per la somministrazione della chemioterapia) era il robottino che gli dava l’energia per potersi allenare e poter così un giorno arrivare sulla luna. Abbiamo iniziato a crederci tutti. Questi “viaggi” ti cambiano, ci hanno cambiato e mi hanno regalato mio figlio per la seconda volta”.

Videostoria: La storia di Ettore e della sua famiglia