Un nuovo bersaglio per il linfoma non Hodgkin

Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018

Colpire la proteina HSP105 potrebbe essere una nuova strategia per rallentare la crescita del tumore.

Titolo originale dell'articolo: Serological identification of HSP105 as a novel non-Hodgkin lymphoma therapeutic target

Titolo della rivista: Blood

Data di pubblicazione originale: 1 agosto 2011

I ricercatori della Fondazione IRCCS Istituto nazionale tumori di Milano, guidati da Massimo Di Nicola, hanno scoperto che sulle cellule di una forma di linfoma non Hodgkin (quello a fenotipo B) è presente una molecola particolare: l'antigene HSP105, che appartiene alla famiglia delle heat shock proteins (HSPs).

Le heat shock proteins sono prodotte dal nostro organismo per permettere alle cellule di sopravvivere in caso di stress. Molto spesso, anche le cellule tumorali le producono, con l'obiettivo di garantire un vantaggio alla propria sopravvivenza: sembra proprio questo il caso dei linfomi non Hodgkin a fenotipo B e di HSP105.

Secondo i risultati dello studio condotto a Milano, pubblicati online sulla rivista Blood, le cellule dei linfomi non Hodgkin a fenotipo B presentano HSP105 sulla loro superficie tanto più quanto il tumore è aggressivo; inoltre, i ricercatori hanno scoperto che è possibile rallentare la crescita dei linfomi colpendo la proteina in maniera mirata, utilizzando uno specifico anticorpo.

Questa nuova scoperta ha una duplice valenza: da un lato potrebbe consentire di migliorare la diagnosi e di individuare le forme aggressive di linfoma, dall'altro potrebbe permettere di avere un nuovo bersaglio per un trattamento del tumore sempre più specifico.

Lo studio rientra in un progetto finanziato da AIRC.

  • Agenzia Zoe