La bioinformatica aiuta a scoprire quali proteine si legano tra loro, anche per dare origine al cancro

Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018

Una collaborazione italo-canadese ha permesso lo sviluppo di un nuovo importante strumento in grado di prevedere le interazioni tra proteine.

Titolo originale dell'articolo: In silico prediction of physical protein interactions and characterization of interactome orphans

Titolo della rivista: Nature Methods

Data di pubblicazione originale: 1 novembre 2014

Una collaborazione italo-canadese ha permesso lo sviluppo di un nuovo importante strumento in grado di prevedere le interazioni tra proteine Enzimi, recettori, ormoni: sono tutte proteine, costruite sulla base delle istruzioni presenti nel DNA e fondamentali per le funzioni biologiche della cellula. Non agiscono, però, isolate, ma mediante contatti con altre proteine. Ed è da questi contatti che si generano i segnali che regolano i processi cellulari. A seconda di quale interazione si instaura fra una proteina e l'altra, la risposta della cellula può essere diversa. E questo vale anche nel caso delle cellule tumorali. Lo sanno bene all'Unità di oncologia sperimentale 1 del CRO di Aviano, dove un paio di anni fa alcuni ricercatori, sotto la direzione di Roberta Maestro, hanno scoperto che l'interazione di una proteina, detta Twist, con p53, un'altra proteina già molto nota per ostacolare lo sviluppo tumorale, produceva un effetto particolare: si bloccava la funzione anti-cancro di p53 e così le cellule diventavano tumorali. Da questa prima, importante scoperta è nato il desiderio dei ricercatori di Aviano di approfondire lo studio dei rapporti tra altre proteine coinvolte nei processi tumorali. E il primo passo è stato l'elaborazione degli strumenti necessari allo studio. Così, lo scorso novembre il gruppo friulano ha pubblicato un articolo su un programma informatico in grado di individuare in modo virtuale le possibili interazioni tra proteine, comprese quelle coinvolte nella genesi dei tumori. L'articolo è stato pubblicato sulla rivista Nature Methods e fra gli autori c'è anche Igor Jurisica, bioinformatico del Princess Margareth Hospital di Toronto. La ricerca italo-canadese, sostenuta anche da AIRC per la parte italiana, continua. Le conseguenze potrebbero andare oltre la pura conoscenza dei meccanismi biologici del cancro. Nuove strategie terapeutiche potrebbero infatti emergere, se per esempio si dimostrasse che il legame tra due proteine inibisce la capacità di una di esse di contrastare il tumore. L'interazione dannosa potrebbe essere l'obiettivo di un nuovo farmaco antitumorale.

  • Agenzia Zadig