Verso i linfonodi artificiali: primi risultati promettenti da uno studio italiano

Ultimo aggiornamento: 23 luglio 2019

Verso i linfonodi artificiali: primi risultati promettenti da uno studio italiano

Titolo originale dell'articolo: Therapeutic Regeneration of Lymphatic and Immune Cell Functions uponLympho-organoid Transplantation

Titolo della rivista: Stem Cell Reports

Data di pubblicazione originale: 11 giugno 2019

Ricercatori dell'IRCCS San Raffaele di Milano hanno messo a punto in topi di laboratorio dei linfo-organoidi attivi dal punto di vista sia linfatico sia immunologico. La speranza è che possano rivelarsi utili per il trattamento del linfedema.

Una possibile conseguenza di alcuni trattamenti oncologici è il linfedema secondario, un gonfiore di braccia o gambe causato dall'accumulo di linfa nei tessuti in seguito all'asportazione o al danneggiamento di linfonodi. È una condizione non necessariamente dolorosa, ma fastidiosa e talvolta invalidante, per la quale le terapie sono limitate e insoddisfacenti. A offrire nuove speranze per un futuro trattamento del linfedema arrivano ora i risultati pubblicati su Stem Cell Reports di uno studio condotto dal gruppo di Andrea Brendolan, dell'IRCCS San Raffaele di Milano. I ricercatori sono riusciti a sviluppare in vitro linfo-organoidi in grado, una volta trapiantati in animali di laboratorio, di funzionare come linfonodi.

 

“Siamo partiti da cellule dette stromali – componenti fondamentali dei linfonodi anche per la loro funzione di reclutamento delle cellule del sistema immunitario – e le abbiamo coltivate in vitro su una struttura tridimensionale di collagene” spiega Brendolan, che ha condotto questi esperimenti con il fondamentale contributo di AIRC. Una volta trapiantati nei topolini al posto di linfonodi asportati chirurgicamente, queste strutture si sono auto-organizzate acquisendo caratteristiche simili a quelle dei linfonodi, arricchendosi di cellule immunitarie (linfociti), di cellule stromali mature e di cellule di rivestimento dei vasi sanguigni e linfatici. Non solo: grazie a tecniche di imaging in vivo i ricercatori hanno osservato la piena funzionalità dei nuovi linfonodi, che si sono rivelati collegati al resto del sistema linfatico dei topi e in grado di drenare la linfa in modo efficace. Positivi anche i primi test di funzionalità immunologica, a indicare che i linfo-organoidi possono supportare una risposta immunitaria.

 

“Ora l'ipotesi è che questi organoidi, trapiantati al posto di linfonodi danneggiati o asportati, possano contrastare un eventuale linfedema” afferma Brendolan. Un'ipotesi però tutta da dimostrare. Come spesso accade in questi casi, è presto per sapere se i promettenti risultati osservati siano validi anche negli esseri umani. Per scoprirlo, occorre ancora molto lavoro di ottimizzazione della tecnica: per esempio, è necessario capire quale potrebbe essere la fonte migliore di cellule stromali negli esseri umani. La ricerca continua.

  • Valentina Murelli