“Se sono viva, è grazie ai progressi fatti dalla scienza e all’impegno dei ricercatori”

“Se sono viva, è grazie ai progressi fatti dalla scienza e all’impegno dei ricercatori”

Ultimo aggiornamento: 18 giugno 2018

Le piste da ballo, la televisione, la malattia, la lotta: la storia di Carolyn Smith, ambasciatrice AIRC.

Ballerina e coreografa, dal 2007 presidente di Giuria del fortunato programma televisivo "Ballando con le stelle", Carolyn Smith ha iniziato a danzare all’età di 5 anni. Ha praticato l’atletica leggera e la ginnastica artistica nella nazionale scozzese, ma presto decide di dedicarsi completamente alla danza classica, moderna, jazz, afro e in particolare a quella latino americana: “Il ballo per me è vita. Senza il ballo, senza la musica, mi sento male.” Nel 2015 si è ammalata di tumore al seno e da allora ha scelto di condividere la sua esperienza per aiutare altre donne. Ha continuato ad andare in tv anche durante le cure e nell’ottobre del 2017 ha pubblicato il libro Ho ballato con uno sconosciuto, una testimonianza autentica che mescola vita, passione per il ballo e lotta contro il cancro. Un messaggio di positività per tutte le donne e per tutte le persone che devono affrontare la malattia.

Nel marzo 2018, poco prima di riprendere le dirette di "Ballando con le Stelle", Carolyn annuncia che il tumore è ricomparso, sempre al seno: “È esattamente dello stesso tipo del primo, aggressivo, ma per fortuna molto piccolo e circoscritto. Sapevo della possibilità di una recidiva ma non me l’aspettavo così presto. Non nego di avere vissuto attimi terribili. Mi sono isolata un po’, finché non ho capito quale fosse la strada da percorrere; a spaventarmi era l’ignoto, ma quando i medici mi hanno detto cosa mi aspetta mi sono tranquillizzata: ora ballo con un ‘conosciuto’. Non mi ritengo un supereroe ma una donna normale che ha una posizione forse privilegiata dalla quale parlare di questa sfida. Sto mettendo il cuore, l’anima, tutto quello che ho per sconfiggere questa cosa che c’è dentro di me”.

Carolyn sa bene quanto può essere importante la ricerca: “Penso che se sono viva, e come me molte altre donne, è grazie ai progressi fatti dalla scienza e all’impegno dei ricercatori. Per questo ho accettato di sostenere AIRC. Durante i miei ricoveri ho anche incontrato donne che non ce l’hanno fatta, a volte ben più giovani di me. So che c’è ancora tanta strada da fare per battere gli intrusi. E per questa ragione mi fa arrabbiare vedere che ci sono persone che non credono nella medicina scientifica ma si affidano a santoni o ciarlatani. E a volte la televisione è complice, perché per far spettacolo dà loro voce. È una cosa inaccettabile”.

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