Una nuova ipotesi per l'origine del rabdomiosarcoma

Ultimo aggiornamento: 21 novembre 2018

Uno studio internazionale coordinato da ricercatori italiani suggerisce l'importanza del microambiente che circonda le cellule staminali muscolari per lo sviluppo di una forma di sarcoma infantile.

Titolo originale dell'articolo: Hepatocyte Growth Factor-mediated satellite cells niche perturbation promotes development of distinct sarcoma subtypes

Titolo della rivista: eLife

Data di pubblicazione originale: 1 giugno 2016

Capire come insorge e si sviluppa un tumore è il primo passo per poterlo affrontare con terapie mirate. Ed è proprio questo primo passo quello compiuto dal gruppo di ricerca internazionale coordinato da Riccardo Taulli dell'Università di Torino, in collaborazione con Carola Ponzetto: insieme sono riusciti a identificare la possibile origine del rabdomiosarcoma embrionale e del sarcoma pleomorfo indifferenziato, due forme di tumore dei tessuti molli come il muscolo che colpiscono soprattutto bambini, adolescenti e giovani adulti.

Al centro del lavoro di Taulli e colleghi - sostenuto da AIRC e i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista eLiFE - c'è HGF, una proteina coinvolta nei processi di rigenerazione dei muscoli. Si tratta infatti di un fattore di crescita fondamentale per la moltiplicazione delle cellule staminali muscolari, cellule che sono di norma come "addormentate", ma che si attivano se c'è bisogno di ricostituire del muscolo danneggiato o perso.

Per studiare l'eventuale coinvolgimento di queste cellule staminali nell'insorgenza del rabdomiosarcoma, i ricercatori hanno scelto una strada particolare. Spiega Deborah Morena, collaboratrice di Taulli che ha eseguito molti degli esperimenti: "Di solito si parte inserendo nelle cellule oggetto di studio delle alterazioni genetiche che si ritiene possano avere un effetto tumorigenico. Noi invece abbiamo deciso di agire sul microambiente che circonda le staminali muscolari, provando a modificare la concentrazione di HGF". Lavorando con topi geneticamente predisposti allo sviluppo di tumori, gli studiosi hanno scoperto che, in presenza di elevati livelli di HGF, le staminali muscolari cominciano a proliferare per poi trasformarsi in cellule dirabdomiosarcoma embrionale. Le strade genetiche lungo questa trasformazione sono varie: le cellule, infatti. acquisiscono mutazioni diverse, il che potrebbe rendere conto dell'elevata eterogeneità genetica del rabdomiosarcoma. Questa caratteristica, in particolare, ostacola lo sviluppo di terapie universali, visto che, di fatto, ogni paziente è diverso dagli altri.

Non è tutto. I ricercatori hanno osservato che l'alterazione del microambiente può avere effetto anche sui fibroblasti, cellule "di sostegno" che compongono il tessuto muscolare. Livelli alterati di HGF, infatti, possono indurre anche i fibroblasti a dare origine a un tumore, in questo caso il sarcoma pleomorfo indifferenziato.

A questo punto l'obiettivo della ricerca diventa capire meglio quali sono i meccanismi molecolari coinvolti in questi processi e sviluppare nuove terapie specifiche. "Prendiamo il caso del rabdomiosarcoma" chiarisce Taulli. "Sapendo che origina dalle staminali muscolari, sarà inevitabile puntare a strategie dirette in modo specifico anche contro queste cellule".

  • Valentina Murelli