Scoperto l’onco-giano, gene bifronte

Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018

Titolo originale dell'articolo: A mutation threshold distinguishes the anti- tumorigenic effects of the mitochondrial gene MTND1, an oncojanus function

Titolo della rivista: Cancer Research

Data di pubblicazione originale: 1 settembre 2011

Prende il nome dall'antico dio latino Giano, famoso per le sue due facce, il gene scoperto da un gruppo di giovani ricercatori dell'Università di Bologna: "l'onco-Giano" (che in realtà si chiama MTND1), che fino ad una certa quantità, nelle cellule tumorali, ne favorisce la diffusione. Al di sopra la inibisce.

Questa scoperta - che è stata possibile grazie al lavoro triennale di un gruppo affiatato di una decina di giovani studiosi tra i 25 e i 39 anni, sostenuto in gran parte da un finanziamento di AIRC - ha meritato la pubblicazione sulla rivista scientifica Cancer Research.

I ricercatori di Bologna sono riusciti a spiegare il meccanismo biochimico con cui il gene mutato, se abbondante, può arrestare la crescita dei tumori: si è scoperto che "l'onco-giano" è in grado di interferire con la capacità delle cellule tumorali di creare nuovi vasi sanguigni, che sono per loro vitali perché apportano ossigeno e glucosio senza i quali non potrebbero crescere e diffondersi.

Se si riuscirà a simulare per via farmacologica, o genetica, lo stesso effetto del gene mutato, sarà possibile soffocare lo sviluppo dei tumori, bloccando l'approvvigionamento dei "carburanti" con cui crescono.

Il prossimo passo sarà quindi rivolto allo sviluppo di possibili trattamenti terapeutici.

  • Agenzia Zoe