Contro la leucemia dei bambini puntiamo sul 27

Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018

Un gruppo di ricercatori genovesi ha scoperto il ruolo antitumorale della proteina IL-27 nella leucemia linfoblastica acuta nei bambini.

Titolo originale dell'articolo: Interleukin-27 inhibits pediatric B-acute lymphoblastic leukemia cell spreading in a preclinical model

Titolo della rivista: Leukemia

Data di pubblicazione originale: 1 luglio 2011

Il 27 è uno dei numeri vincenti contro la leucemia linfoblastica acuta, una malattia che nasce dalle cellule B del sistema immunitario e che rappresenta il tumore del sangue più diffuso nei bambini.

Sulle pagine della rivista Leukemia si legge infatti che la proteina IL-27, capace di stimolare la risposta immunitaria, è anche in grado di bloccare la crescita delle cellule tumorali nel caso della leucemia linfoblastica acuta.

"Questa leucemia viene curata in modo efficace, ma a volte - più o meno in un bambino su quattro - la malattia ritorna e servono nuove terapie in alternativa a quelle già utilizzate" spiega Irma Airoldi, coordinatrice della ricerca e responsabile del laboratorio "Immunologia e tumori" dell'Istituto Gaslini di Genova.

Airoldi studia da anni le interleuchine, la famiglia di proteine che comprende anche IL-27. Oggi, anche grazie al contributo di AIRC, insieme al suo gruppo di ricerca, ha scoperto le proprietà antitumorali dell'interleuchina 27 anche nella leucemia linfoblastica acuta ed è riuscita a decifrare i meccanismi attraverso i quali IL-27 blocca il tumore.

"IL-27 contrasta la diffusione della malattia colpendo in particolare le cosiddette leukemia initiating cells, cioè quelle cellule che rigenerano continuamente il tumore e che rispondono meno alla chemioterapia" spiega Airoldi. Inoltre la proteina è anche in grado di bloccare la formazione di nuovi vasi sanguigni che sostengono il tumore e di abbassare l'espressione di miR155, un piccolo frammento di materiale genetico coinvolto nella progressione della malattia.

Questi risultati al momento sono stati verificati solo in modelli preclinici, ma rappresentano un passo molto importante nella comprensione dei meccanismi che regolano il comportamento della leucemia linfoblastica acuta nei bambini. "Una nuova speranza soprattutto per quei bambini che vanno incontro a un ritorno della malattia dopo il trattamento iniziale" concludono gli autori.

  • Agenzia Zoe